Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

columnist

La scommessa di Moreno Longo

MILAN, ITALY - FEBRUARY 17:  Torino FC coach Longo Moreno shouts to his players during the Serie A match between AC Milan and Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on February 17, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Editoriale / Il tecnico ha accettato una sfida rischiosa per affetto verso il Torino e forse si intravedono i primi miglioramenti

Gianluca Sartori

"Moreno Longo, quando è arrivato al timone del Torino lo scorso 4 febbraio (14 giorni fa), ha firmato un contratto di cinque mesi senza alcuna opzione, sapendo bene di prendere in mano una situazione potenzialmente esplosiva. Perchè quel Toro era una squadra allo sbando, da ricostruire da cima a fondo a girone di ritorno ormai iniziato, in primis mentalmente e fisicamente. Una squadra che vedeva avvicinarsi il rischio (che si è concretizzato) di dover lottare per un obiettivo impensabile a inizio stagione come la salvezza. Qualcosa da perdere ce l'ha eccome, Longo, perchè - nonostante questa disastrosa situazione non l'abbia creata lui - eventuali brutte figure porterebbero in primis il suo volto. E' vero che per un allenatore non esistono panchine "facili" e che lavorare è quasi sempre meglio di stare a casa, ma sembrerebbe proprio che nell'accettare la chiamata di Urbano Cairo molto abbia influito il suo affetto per la società che è la sua madre calcistica. Qualsiasi giudizio quindi deve partire dal presupposto che quella di Longo è una vera e propria scommessa personale.

"Nessuno fa miracoli, certo, ma nel Torino visto a San Siro qualche passo avanti si è visto. Sì, siamo costretti a definire "passo avanti" il fatto che la squadra non abbia tirato i remi in barca dopo il primo gol preso e questo basta a far capire che momento viva il Torino; però dal punto di vista della volontà, e anche della condizione fisica, si è visto un Torino in crescita. Due passi avanti non banali: per ottenere la salvezza ci vogliono giocatori che da qui a maggio corrano su tutti i palloni per novantacinque minuti mettendo gli interessi del Torino al primo posto. Ora ne serviranno altri, di passi avanti, perchè non è pensabile non tirare mai in porta. Longo lo sa bene ma deve per forza essere costruttivo nel comunicare e coerente nell'agire, come sta facendo (dal Filadelfia alla gestione dei giovani). Prossimi passi? Nei suoi panni eviteremmo di fare il minimo riferimento alla "gestione precedente" e magari passeremmo presto ad un altro modulo per rinforzare le fasce (4-4-2) o il centrocampo (3-5-2), perchè due trequartisti questa squadra non se li può permettere. Prima la concretezza, prima il non prenderle. Soprattutto in questo momento.