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Oltre la beffa c’è di più

Editoriale / Mazzarri deve riuscire a trasformare la delusione in voglia di rivincita

Gianluca Sartori

Una volta che saranno svaniti i fumi della rabbia per il modo incredibile con cui è maturato il risultato finale del Bentegodi, Walter Mazzarri avrà qualche motivo in più per essere fiducioso. La squadra vista nei primi 68’ della partita di Verona ha davvero meravigliato; facciamo fatica a ricordare una versione del Torino di Mazzarri altrettanto entusiasmante quando ormai siamo arrivati ai due anni esatti di gestione del tecnico toscano. Fraseggi, convinzione, occasioni create: fino al rigore per il fallo di mano di Bremer (l’episodio dubbio al momento topico non manca quasi mai: questo è il Toro, bellezza) se i granata fossero stati avanti 5-0 non ci sarebbe stato nulla da dire, sul campo di una squadra ostica e quadrata come il Verona di quest’anno. Non è poco se si pensa a come stava il Toro un mese fa.

Poi, certo, rimangono i soliti limiti mentali. Riassumibili nella ricorrente tentazione collettiva di staccare la spina. Non è certo una novità a queste latitudini, stavolta il difetto di personalità è deflagrato in modo palese e ha consegnato un risultato difficile da accettare. Vedremo se la terribile rimonta subita a Verona, che ha segnato un primato negativo nella storia granata, avrà l’effetto di una sveglia collettiva, definitiva e generale. Mazzarri deve riuscire a trasformare la delusione in voglia di rivincita. Se lo facesse, continuando a puntare sul modulo con due trequartisti e una punta (tutto sommato un tasso di qualità c’è e va sfruttato) questo Toro potrebbe sorprendere anche i più scettici.