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Sotto la lente

Sotto la lente: Torino-Roma

Francesco Bonsi

Un Toro solido, caparbio e coinvolgente ferma la Roma: l'analisi tattica del match

In occasione della 5° giornata di Serie A, il Torino ospita la Roma, dando vita ad una partita equilibratissima, che terminerà appunto 1-1. Entrambe le squadre hanno creato 1,11 expected goals(gol attesi), ed effettuato quasi lo stesso numero di tiri, ma un dato che sorprende è il numero di contrasti totali vinti: 43 per i granata, e 45 per i giallorossi. Basta questo per darci l'idea di quella che è stata una partita basata prevalentemente sul lato fisico, per entrambe le squadre.

Juric ha messo in campo lo stesso reparto difensivo che sta schierando -con ottimi risultati- dall'inizio della stagione. A centrocampo Tameze viene affiancato da Ilic, mentre sulle corsie sono stati confermati Bellanova e Lazaro. Davanti è stato confermato il trio schierato a Salerno, composto da Radonjic, Zapata e Seck.

Mourinho, a sorpresa, schiera la Roma a specchio, con un 3-4-3, che vede Dybala, Lukaku ed El Shaarawy tra i riferimenti avanzati.

LA VERTICALITÀ DEI GRANATA

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Rispetto alle prime partite della stagione, il Toro gioca con più coraggio e rapidità, e in questa partita abbiamo visto altri ottimi spunti. Da parte della Roma, abbiamo visto un atteggiamento più aggressivo del solito, con un baricentro medio-alto e marcature a uomo. Per far fronte al pressing capitolino, abbiamo visto i soliti scivolamenti di Ilic all'interno della linea difensiva, per avere la superiorità numerica contro gli attaccanti della Roma.

L'obiettivo dei granata, era quello di attirare nella propria metà campo la seconda linea di pressione degli avversari, in modo da superarla con un passaggio verso gli attaccanti.

Erano molto frequenti i movimenti incontro di Seck, che potevano essere per scambiarsi di posizione con Tameze, oppure per liberare spazio a Zapata

Molto spesso, si decideva di giocarsi la parità numerica nella metà campo avversaria, con il lancio lungo verso Zapata, che poteva giocarsi il duello aereo con Llorente: lo spagnolo e il colombiano se ne sono giocati ben 11, di cui 7 vinti da Llorente e 4 da Zapata. Le seconde palle, molte volte finivano sui piedi delle mezzepunte, che potevano giocarsi l'1v1.

Per trapassare il blocco basso della Roma, sono serviti, come nella precedente partita, gli inserimenti sulle corsie da parte di centrocampisti o braccetti. Ma rispetto alla partita contro la Salernitana, ne abbiamo visti di meno, a causa del dispendioso impiego che hanno dovuto

svolgere in fase di non possesso.

LA FASE DIFENSIVA (QUASI) PERFETTA

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La fase difensiva dei granata è stata veramente impeccabile in questa partita, tanto da contenere i due uomini più pericolosi della Roma: Lukaku e Dybala, che sono stati francobollati per tutta la partita, rispettivamente da Buongiorno e Rodriguez. In fase di costruzione la struttura dei giallorossi era riconducibile ad un 4+2, con un centrale che si alzava affianco a Paredes, permettendo a Cristante di avanzare, oppure con Kristensen che si alzava sulla corsia di destra, permettendo a Dybala di accentrarsi.

Il Toro ha bloccato questo tentativo di costruzione dal basso, marcando a uomo con un baricentro molto alto. La Roma poteva quindi andare al lancio lungo per cercare Lukaku di testa, che però ha dovuto battagliare con Buongiorno, con scarsi risultati: il difensore granata ha vinto 6 dei 9 duelli aerei che si è giocato, mentre Lukaku solo 2 su 8.

Spesso i due venivano lasciati 1v1, anche in campo aperto, ma Buongiorno se l'è cavata alla grande anche in queste situazioni.

Mentre Dybala, è stato più coinvolto nel gioco, ma Rodriguez è stato perfetto nel seguirlo a tutto campo. Anche quando l'argentino usciva dalla propria zona di competenza per prendere fiato, si ritrovava il capitano granata alle calcagna, pronto a sradicargli il pallone.

Dybala, infatti, ha perso ben 19 volte il possesso del pallone, mentre Rodriguez ha vinto 6 contrasti su 7, facendo oltretutto 3 intercetti e 2 salvataggi. I capitolini hanno trovato il gol soltanto al 68', in una situazione piuttosto travagliata: Buongiorno marca eccellentemente Lukaku in area di rigore, ma un pallone indirizzato verso il belga viene accidentalmente deviato da Tameze, cambiando traiettoria, e finendo sul piede forte del numero 90, che a quel punto può girarsi facilmente e concludere.

L'INGRESSO DI KARAMOH E SANABRIA

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La partita viene cambiata dall'ingresso in campo di Sanabria e Karamoh, subentrati al posto di Seck e Tameze. Il paraguaiano recupera un pallone, e manda Karamoh in velocità, avviando la transizione. Il francese arriva nella trequarti avversaria e si guadagna un calcio di punizione, dal quale poi nascerà il gol del pareggio di Zapata che attacca bene il secondo palo.

I granata, dopo il disastroso 4-1 di Milano, hanno finalmente ritrovato la solidità difensiva che li contraddistingueva, ottenendo un risultato importante contro una big. Ma un segnale molto positivo è dato dalle trame offensive che il Toro ha proposto nella partita contro la Salernitana, e anche oggi, contro una difesa decisamente più solida.

Le tendenze tattiche sono differenti rispetto allo scorso anno, e solo il tempo saprà dirci se questi cambiamenti possono portare il Toro ad un miglioramento.


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