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Candellone, Edera, e il giusto premio per due simboli (diversi) della cantera granata

Verso Roma-Torino / I due giovani calciatori si sono meritati la convocazione a prescindere dall'emergenza che l'ha generata. Leonardo e Simone sono due cuori Toro, e la loro storia parla di questo

Lorenzo Bonansea

"Partiti da poco, e nemmeno da tanto lontano - vista l’età e la provenienza, con la voglia di ritagliarsi uno spazio nel calcio che “conta”, nel calcio dei “grandi”. Siamo parlando di Leonardo Candellone e Simone Edera, due giocatori dal talento indiscutibile, che si sono meritati il premio della convocazione in prima squadra per il match contro la Roma, di questa sera, senza se e senza ma. E il perché di questa affermazione è da ricercarsi non tanto nel talento di cui si fanno portatori i due attaccanti - indiscutibile e oggettivo, ma nel lavoro, nella parsimonia, e nel percorso di crescita che questi ragazzi hanno portato avanti negli anni.

"Già, negli anni. Perché quei si parla di anni. E’ vero, la coppia è classe ’97, ma i risultati da loro ottenuti con la Primavera (e non solo), vestendo la maglia granata, sono scolpiti nella annalistica del calcio giovanile sotto il nome di “Torino F.C.”, e questo non è poco. Simone Edera è cresciuto nelle giovanili granata, anzi, nella Scuola Calcio, facendo davvero tutta ma proprio tutta la trafila che - partendo dagli Esordienti - lo ha portato a vincere uno Scudetto Primavera con quella maglia, quella vestita - nei fatti, da una vita. E che dire, invece di Leonardo Candellone? Il giovane attaccante della Primavera è cresciuto classicisticamente nel Pertusa Biglieri, storica società dilettantistica di Corso Genova, a Torino. Diversamente da Edera, quindi, il ragazzo si esprime inizialmente in una realtà più piccola, per poi, nel 2011, passare al Torino, nel quale diviene colonna portante di Giovanissimi e Allievi, proprio insieme all’amico e compagno.

 Leonardo Candellone, attaccante classe '97

"Ad ogni modo, i due possiedono esperienze di calcio giovanile differenti, ma una cosa accomuna questi ragazzi: il successo derivato dal talento e dalla cultura del lavoro con la maglia granata stampata addosso, e la capacità di sorprendere e sorprendersi ogni anno di più, raggiungendo convocazioni in Nazionali di categoria, fino ad essere convocati da Giampiero Ventura per una partita di Serie A, dove il Torino si trova con soli due attaccanti in lizza (Belotti e Martinez), facendo sembrare di sola natura “straordinaria” questo premio. Che appunto così deve esser letto, come attestazione di stima e fiducia, e lo si tenga a mente: i premi non si danno a chiunque, e più rari sono, più questi acquisiscono valore. Leonardo Candellone e Simone Edera hanno meritano quel “valore”, perché la crescita di un calciatore giovanissimo deve avere l’occasione di passare anche e soprattutto da questo tipo di opportunità.