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Chi è Horvath: a 13 anni ha sconfitto un tumore, a 18 ha esordito in A contro il Toro

Focus / Cresciuto nello ZTE, società ungherese, è esploso alla Spal con la quale ha esordito tra i professionisti proprio contro i granata

Roberto Ugliono

Minuto 90 di Torino-Virtus Entella di Coppa Italia, Conti toglie Jacopo Segre - per la prima volta con la fascia da capitano sul braccio - e inserisce Krisztofer Horvath. Trequartista classe 2002 originario di Heviz in Ungheria, il magiaro aveva il Toro nel destino.

TUMORE - I primi passi li ha mossi nello Zalaegerszegi TE, dove inizia sin dalla Scuola calcio. Il suo cammino rischia di interrompersi dal nulla e in modo drammatico. All'età di 13 anni gli viene diagnosticato un cancro ai linfonodi, un tumore molto raro che quasi mai colpisce sotto i 18 anni. Il ragazzo deve essere affidato alle cure migliori e lo ZTE organizza un'amichevole contro l’Haladas, storica rivale del club di Krisztofer. Il ricavato della partita viene devoluto alla famiglia Horvath. Quando un derby ti salva la vita. Il ragazzo riesce a guarire grazie anche al contributo del suo club e 3 anni dopo lo ZTE lo fa esordire anche in prima squadra. Dall'incubo al sogno.

CARRIERA - Diventa così uno dei più giovani esordienti della storia del club magiaro e ne diventa col tempo pedina inamovibile. Horvath inizia ad attirare su di sé attenzioni, tra cui quelle della Spal, che nel gennaio 2019 lo porta alla sua corte. In Under 17, dopo un periodo di ambientamento, diventa protagonista e la sua miglior partita la gioca proprio contro il Toro ai playoff. Grazie a due suoi assist a Ellertson regala la vittoria ai ferraresi. È il primo incontro con il destino. Il secondo arriva il 27 luglio 2020. Nel campionato post-lockdown Di Biagio lo porta in prima squadra e lui si fa apprezzare anche tra i grandi. Il 27 luglio a Ferrara arriva il Torino di Longo a caccia di punti per la salvezza e Horvath fa il suo esordio in Serie A, al quale seguiranno altre due partite (contro Verona e Fiorentina). In estate poi il passaggio in granata insieme al compagno di squadra Kryeziu. Il Toro così accoglie un lottatore, uno ragazzo che ha già superato sfide che in pochissimi hanno fatto. Krisztofer ha già lottato per la sua vita, ora il calcio rappresenta la possibilità di realizzare un sogno.