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Final Eight Primavera, le pagelle di Torino-Milan: Danza, che personalità. Lescano, che peccato

Quarti Scudetto Primavera, le pagelle di TN / L'ingresso di Edera cambia le cose. Morra, gol bello e fondamentale

Gianluca Sartori

"Ecco le nostre pagelle al termine di questo Torino – Milan così emozionante. I protagonisti principali sono certamente Dejan Danza, che con tre rigori segnati ha trascinato di fatto la squadra verso la semifinale, ma anche Morra e Zaccagno, decisivi a loro volta. L'unica pecca riguarda Facundo Lescano, che manca due occasioni.

"ZACCAGNO 7: parare il primo rigore è fondamentale perché carica i compagni che si apprestano a calciare: lui ci riesce opponendosi bene a Crociata. Per quanto riguarda i tre gol presi, sul primo è bravo a opporsi a Fabbro ma non può nulla sul tap-in di Mastalli; poco può fare sui due gol di Fabbrio, specie il secondo.

"TROIANI 6.5: Dalla sua parte c'è Vassallo, che non fa troppi danni ed è il meno pericoloso del terzetto offensivo milanista. Presente anche in fase di spinta. Ha già giocato partite come queste, l'anno scorso col Chievo: la sua esperienza è fondamentale.

"FISSORE 5.5: tiene a galla il reparto difensivo granata anche nei momenti di maggior difficoltà, ma se sui primi due gol la difesa si fa trovare impreparata (come raramente succede), qualcosina avrà da rimproverarsi anche lui. Importante, come sempre, dal punto di vista caratteriale, specie in circostanze come queste.

"MANTOVANI 5.5: qualche sbavatura la commette, ma non si può colpevolizzare troppo: ha disputato una grande stagione conquistandosi il posto da titolare. Certo, sul secondo gol milanista resta a guardare Fabbro…

"PROCOPIO 5.5: In difficoltà nel primo tempo su uno scatenato Di Molfetta, lascia troppo libero Fabbro che così può coordinarsi e centrare il destro al volo in occasione del terzo gol milanista. Fase difensiva da rivedere, dunque, ma l'impeto e la corsa non mancano neppure oggi.

"DANZA 7: segnare tre rigori, in tre modi diversi, non è da tutti. Un vero specialista dei calci di rigore: che freddezza e che personalità. Nel primo tempo fa fatica, penalizzato dai troppi lanci lunghi effettuati dai difensori; cresce alla distanza nella ripresa.

"LENOCI 6: ce la mette tutta ma va in difficoltà nel primo tempo, quando la pressione milanista ha maggiore intensità. Patisce la superiorità numerica rossonera in mezzo al campo e la disabitudine a giocare partite così importanti, ma tutto sommato regge, sgomitando e sbuffando come gli si chiedeva. (12' st EDERA 6.5: il suo ingresso cambia la partita: la sua freschezza è decisiva, quando il Milan inizia a sentire la fatica sulle gambe. Ricopre i panni dell'uomo-assist con efficacia, facendo soffrire a più riprese Felicioli con diverse accelerazioni).

"ZENUNI 6.5: L'esterno classe 1997 è ormai diventato titolare in pianta stabile: a Longo serve la sua intelligenza tattica e la sua propensione al sacrificio. Pericoloso quando arriva al cross, finisce addirittura da centrocampista centrale. Segna anche il suo rigore: encomiabile.

"LESCANO 5.5: ha due occasioni nitide ma le sciupa e si demoralizza, perdendo convinzione. Longo lo capisce e lo sostituisce con il corazziere Debeljuh. Deve riscattarsi in semifinale. (13' DEBELJUH 6.5: quando il gioco si fa duro, Debeljuh sa dire la sua. L'attacco granata con lui acquista pesantezza e spirito combattivo. Con la sua prestanza fisica riesce a tenere alta la squadra e creare occasioni. Perfetto dal dischetto)

"MORRA 7: fondamentale il gol che riapre la partita e fa capire ai compagni che la partita non è ancora finita, un misto di potenza e freddezza sottoporta. Si conferma la bocca da fuoco principale della squadra, anche se esce prima dei calci di rigore, non potendo scacciare l'incubo dell'errore decisivo nella Finale Scudetto 2014… (8' sts MARTINO 7: entra appositamente per calciare il rigore decisivo e lo segna, alla seconda presenza in Primavera, coronando una grandissima stagione in Berretti. Risorsa importante per queste Final Eight ma soprattutto per la Primavera 2015-16)

"ROSSO 7: nei momenti di maggior difficoltà, come sempre, è lui a prendere per mano la squadra. Spina nel fianco del Milan, trova però in Calabria un avversario all'altezza. Questo però non gli impedisce di rendersi pericoloso a più riprese: quando inserisce il turbo, fermarlo è dura. Va anche vicino all'eurogol con un destro a giro. L'unico neo è il rigore sbagliato, più per bravura di Donnarumma che per suo demerito.