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Giovanili, un Toro vero (non solo per i risultati)

Vittorie a parte, tanti piccoli buoni motivi per crescere in un vivaio come quello granata. Attendendo il tanto agognato Filadelfia...

Diego Fornero

""Ho sempre cercato di far capire a questi ragazzi in quale squadra stanno giocando e che storia abbia questa società. Hanno bisogno che qualcuno possa far capire loro la diversità tra questo club e gli altri. Io ho avuto la fortuna di allenarmi al Filadelfia e non ne ho avuto bisogno, lì si respirava il Toro nell'aria, ed il contatto coi tifosi e con l'ambiente era continuo, alcune cose le apprendevi per osmosi. Oggi loro non hanno questa fortuna, ed è giusto che chi lo ha vissuto glielo tramandi". Basterebbero queste poche righe per spiegare a tutti, anche a quei (pochi) tifosi granata che non ne abbiano ancora sentito parlare, chi sia davveroMoreno Longo, tecnico della Primavera del Torino.

"SONO I FIGLI DEL FILA AD INSEGNARE CALCIO - Pochi concetti, semplici, da Toro vero. Un concetto, peraltro, che non si può neppure definire un'esclusiva del mister della massima formazione giovanile granata: non è un caso, infatti se tutti, nessuno escluso, i tecnici della squadre giovanili (Roberto Fogli della Berretti, Andrea Menghini degli Allievi Nazionali, Christian Fioratti degli Allievi Lega Pro e Luca Mezzano dei Giovanissimi Nazionali) siano stati, da calciatori, dei "figli del Filadelfia", cresciuti nel settore giovanile del Torino, quello che il terreno degli Invincibili lo calcava sul serio, vivendolo e respirandone l'atmosfera.

"IL PASSATO PIU' SANO NEL TORO DEL FUTURO - Ecco perché, in una società che ha soltanto nove anni di vita, ma in un club che di storia ne ha molta di più, nulla rappresenta di più il Toro, quello vero, quello delle radici e della tradizione, di questo settore giovanile, segno di continuità ideale col passato, si, ma non di mera e sterile nostalgia. I più, soprattutto dall'esterno, potranno accusare i tifosi granata di "passatismo", ma è un semplicismo che non regge: l'eredità ideale del Toro si riflette, oggi, finalmente su quelli che saranno i granata del futuro. Perché nessuno di questi ragazzi, dai più piccoli a quelli che ormai si affacciano nel mondo del professionismo, possa dire, qualunque siano le sue passioni, e soprattutto, le sue sorti calcistiche... che questo Toro non gli abbia lasciato qualcosa addosso.

"UNA MAGIA INTATTA, E TRAMANDATA - La "magia" di un settore giovanile come quello del Torino, al di là dei risultati, è proprio questa: senza tante chiacchiere, né tanti proclami, la maglia granata è una maglia che ha ancora un valore, e non è un caso se, oggi, anche tanti giovani prelevato dall'esterno scelgono di vestirla. Il "giovane Toro" è vivo, può perdere una partita, un campionato, una Final Eight, ma non può perdere i suoi valori... Attendendo impaziente il tanto atteso (nuovo) Filadelfia.