Poche ore al via di una nuova puntata del Derby Primavera tra Torino e Juventus, un derby atteso con molta curiosità; se nell’ultima stracittadina giovanile di aprile la valenza era particolare perché granata e bianconeri si giocavano di fatto l’accesso diretto alle Final Eight, stavolta – per la collocazione temporale della partita – i tre punti non saranno decisivi per la classifica, ma Moreno Longo e Fabio Grosso metteranno alla prova l’anima e il carattere dei rispettivi gruppi, che dal punto di vista tecnico hanno ovviamente iniziato da poco tempo il proprio percorso.
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Nel Derby Primavera, Zenuni ed Edera vogliono prendere per mano il Torino
Primavera, verso Torino – Juventus / Il Torino si affida alla qualità dei suoi esterni, mentre la Juventus punta molto sugli attaccanti Vadalà e Favilli
ESTERNI AL POTERE - Moreno Longo ha impostato il suo quarto Torino Primavera con il modulo che gli ha permesso di conquistare il nono Scudetto della storia granata: un 4-2-4 “asimmetrico”, con uno degli esterni che si sfianca nel doppio lavoro in fase offensiva e difensiva, arretrando sulla linea mediana in fase di non possesso e allargandosi in profondità non appena la palla ce l’hanno i compagni. E’ Federico Zenuni il giocatore cui il tecnico ha affidato questo ruolo, ritagliando di fatto su di lui il progetto tattico. Sull’altra fascia dovrebbe trovare spazio quel Simone Edera che è senza dubbio il calciatore di maggiore qualità tecnica del gruppo, colui che ha i colpi per fare la differenza; se il suo primo anno nella categoria si è concluso con lo storico rigore dello Scudetto, il secondo dovrà essere quello della consacrazione personale. Edera dovrà comunque guardarsi le spalle per la concorrenza di Leo Candellone. Pochi dubbi sulla coppia di attaccanti: dovrebbero essere Massimo Martino e Gabriel Debeljuh, in gol a Firenze, a dare peso offensivo alla manovra corale della squadra.
QUEI TERRIBILI 1998 - La Juventus – reduce da un 4-1 subito in Youth League dal Manchester City - gioca solitamente con un 4-3-1-2 che lascia gli uomini offensivi alquanto liberi da compiti tattici. Il trequartista titolare è Luca Clemenza, elemento di assoluto valore che però ha subito un infortunio. Dietro le punte, allora, Grosso sta alternando Kastanos e Guido Vadalà, il promettentissimo argentino arrivato dal Boca Juniors nell’affare-Tevez. A centrocampo il leader e capitano è Filippo Romagna, difensore centrale spostato qualche metro più avanti con risultati incoraggianti, ma occhio a Simone Muratore, la mezzala classe 1998 che ha deciso il Derby di Coppa Italia del dicembre 2014 e che viene accostato a Claudio Marchisio. Davanti, le bocche da fuoco principali sono Nicolò Pozzebon (due gol contro il Modena) e Andrea Favilli, attaccante preso a gennaio dal Livorno a suon di milioni. Scalpita però anche King Udoh, centravanti che ha già fatto soffrire il Torino nei derby delle categorie giovanili inferiori.
I due tecnici, insomma, stanno lavorando con continuità su un progetto tattico ben definito. Longo e Grosso si daranno battaglia per la quarta puntata del proprio duello personale (al momento, il Campione del Mondo conduce 2-1 sul tecnico Campione d’Italia). La prima giornata ha sorriso ad entrambi: il Toro è uscito indenne dal campo della temibile Fiorentina, mentre la Juventus ha facilmente prevalso sul Modena, in quel di Vinovo, con il risultato di 3-0. Ma domani il Torino ha l’occasione per tentare il sorpasso e soprattutto evitare che i rivali bianconeri fuggano a cinque punti di distanza.
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