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Torino, ag. Kouadio: “Quando Christ disse: non ho un ruolo, io corro”

Esclusiva TN / Il procuratore Filippo Pirisi ai nostri microfoni: "E' un giocatore con margini di miglioramento pazzeschi"

Gianluca Sartori

Quando il Cagliari superò al Filadelfia il Torino nello scorso campionato Primavera - era il 20 gennaio 2019 - tra i giocatori rossoblù si distinse sopratutto un giocatore, il terzino destro Christ Kouadio, che fu decisivo nel rendere la vita difficile a un certo Vincenzo Millico. Quel ragazzo ha una storia del tutto particolare: arrivò in Italia, quando aveva solo 15 anni, su un barcone attraverso il Mediterrano dalla Costa d'Avorio in preda alla guerra civile e dopo diversi mesi passati in un centro di prigionia in Libia. Oggi l'ivoriano, data di nascita 23 dicembre 2000, è un nuovo giocatore del Torino e affronterà la stagione da fuoriquota con la Primavera di Marco Sesia, pronto per esserne un punto di forza dopo le quarantasei presenze raccolte in categoria con il Cagliari. A raccontarci qualcosa di più sulla storia del giocatore e sulla dinamica che l'ha portato a Torino, perdipiù a parametro zero, è il suo agente, Filippo Pirisi.

Avvocato, che giocatore è Kouadio?

"Descriverlo non è semplice, perché dovete sapere che lui in Costa d'Avorio non ha mai preso parte ad un campionato federale, non ha mai avuto un allenatore vero e proprio e non ha mai ricevuto insegnamenti in senso stretto, essendosi sempre affidato al suo istinto ed alle sue capacità. È infatti arrivato in Italia che era praticamente a digiuno di formazione calcistica, una splendida tabula rasa su cui poter incidere. Arrivò al Lanusei e fece un provino in Serie D quando gli chiesero che ruolo facesse. Lui rispose: "Non ho un ruolo, io corro". Così lo collocarono nel ruolo di esterno destro per sfruttare la sua grande corsa ed il fatto che fosse under, peraltro ben al di sotto degli under tipici di categoria. Fu tesserato immediatamente grazia alla Sig.ra Marta, sua mamma adottiva. Christ fece quattro mesi in D e poi, su corteggiamento dell’allora Responsabile del Settore Giovanile, Mario Beretta, suo vero scopritore, lo prese il Cagliari superando la concorrenza di Inter e Parma su tutte. Con la Primavera del Cagliari ha giocato prevalentemente esterno destro ma Sesia lo sta provando principalmente a sinistra, ruolo in cui già Max Canzi lo aveva utilizzato l’anno scorso. Io condivido l’approccio di Mister Sesia, perché anche secondo me non è propriamente un quarto di difesa ma più un quinto di centrocampo, essendo valido in entrambe le fasi ed avendo caratteristiche principalmente offensive”.

Se dovesse paragonarlo a qualcuno?

"Stando sulla destra, a me ricorda Cuadrado, a sinistra azzarderei uno Spinazzola. Pensando al Toro, ha delle movenze in stile Bruno Peres”.

Come giudica l'operazione del Torino?

"Tralasciando il fatto che è stata fatta a parametro zero, il che la rende già praticamente ottima, penso che sia stata un'operazione intelligentissima perchè Kouadio è indubbiamente, a detta di tutti, uno dei profili più importanti e di prospettiva della su fascia d’età, collocato stabilmente nelle Top 11 del campionato Primavera, e se pensiamo che ha solo due anni di calcio vero alle spalle, ha margini di crescita enormi. Quindi l'auspicio è che possa crescere ulteriormente grazie ad una società che cura i giovani in modo eccelso come il Torino".

Ma come mai il Cagliari lo ha lasciato andare?

"Non conosco a fondo i dettagli perchè io ho preso in procura Kouadio solo quest'estate. Tuttavia lui scelse il Cagliari, ai tempi di Beretta, sia per questioni familiari che in base ad un certo tipo di aspettative. Al cambiare delle situazioni interne in casa rossoblù probabilmente, e legittimante, sono cambiati i criteri di valutazione o le possibilità e sono state fatte scelte diverse. Si è provato a lungo a trovare una quadra che soddisfasse tutte le parti ma, anche alla luce delle numerose offerte che nel frattempo il ragazzo riceveva, non si è trovata. Christ sarà comunque sempre grato a Mister Canzi ed a Daniele Conti, con cui mantiene un ottimo rapporto di stima ed affetto, nonché con tutta la Società rossoblù, ma nel calcio, si sa, spesso le strade si dividono nel rispetto delle ambizioni di ognuno".

Però il Torino è stato più veloce di tutti. 

"Il merito dell’operazione è dei suoi dirigenti, sempre in prima linea quando si tratta di fiutare un affare. Insieme al collega Ruiu abbiamo parlato prima con Marco Rizzieri e poi subito dopo con il direttore Bava. Entrambi conoscevano il ragazzo e ne apprezzavano le doti. La trattativa sarà durata cinque minuti d'orologio ed il merito della chiusura va dato indubbiamente a loro. Appena hanno saputo che c'era la possibilità di tesserarlo, abbiamo chiuso l'accordo nell'arco di un pomeriggio e l’indomani mattina siamo partiti con il primo volo. Sono ottimi dirigenti, sempre sul pezzo, ed hanno capito che era un’occasione da cogliere all’istante, anche per frenare la concorrenza. Per noi Torino, nonostante le possibilità e le offerte formalizzate anche da altri top team italiani ed europei, è stata però la prima scelta: come l'Atalanta rappresenta il gotha del calcio giovanile in Italia, è una società che ha la crescita dei giovani nel DNA e poi sia il mister Sesia che il Direttore hanno fatto sentire Christ molto importante fin da subito, mettendolo al centro dei loro piani e questo è stato determinate nella scelta".

Kouadio ha firmato col Torino un vincolo di un anno. Quali sono gli obiettivi del ragazzo?

"Sfruttare al cento per cento ogni opportunità che gli verrà data. Siamo contenti della scelta fatta e ci fidiamo del Torino e della sua esperienza, tipica di una società al top nella formazione dei giovani. E poi il sogno di Christ, pur sapendo che l'approdo in Serie A va meritato, è quello di stuzzicare l'attenzione di mister Mazzarri, che è sempre molto attento agli esterni di ruolo ed è un maestro del gioco sulle fasce. La strada è lunga e la concorrenza enorme, ma siamo stati invitati al ballo e vogliamo ballare".