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Torino, chi è Ciammaglichella: in Primavera da tre anni, incoronato dal Guardian

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Aaron è nato e cresciuto nel Toro e adesso può imparare dai grandi per provare a stregare Juric
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Da 'Ciamma' a 'gemma' il passo è breve, eppure Aaron Ciammaglichella spesso a livello giovanile ha dimostrato di essere uno dei ragazzi di più floride speranze coltivate dal Torino. Da 2 anni gioca come sottoleva in Primavera. Portato da Coppitelli quando subentrò in corsa a Cottafava e da quel momento non ha più lasciato la squadra. Nell'ultima stagione non è riuscito a giocare quanto di sicuro avrebbe voluto, ma comunque è risultato determinante quando chiamato in causa e aveva iniziato ad assaporare l'aria della prima squadra già nella pausa per il Mondiale in Qatar. Adesso Aaron si è messo in mostra anche nella prima amichevole del ritiro di Pinzola, sfiorando il gol e fornendo giocate interessanti per i compagni. D'altronde, dopo l'annata sfortunata, Ciammaglichella ha passato le vacanze a lavorare per rimettersi in forma e potenziarsi fisicamente (andando anche nella struttura dell'ex Primavera granata Federico Caronte).

Torino, chi è Ciammaglichella: il talento figlio del vivaio granata

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Aaron è nato e cresciuto nel Toro. L'aveva portato Silvano Benedetti, che era rimasto stregato dal suo potenziale. D'altronde 'Ciamma' è cresciuto con il pallone tra i piedi, visto che già da piccolissimo calciava la sfera con una naturalezza sorprendente. Poi la crescita dalla scuola calcio fino a oggi, una crescita esponenziale. Per questo si può dire senza troppi giri di parole che è uno dei migliori talenti portato da Benedetti al Torino. Pochi sono stati precoci come lui nel conquistarsi una maglia in Primavera, pochi hanno saputo stregare tutti come lui. Eppure oltre al talento calcistico c'è anche altro. A sorprendere di Aaron è la testa. Già quando giocava in Under 15 dimostrava una maturità fuori dal comune e in quella stagione con Menghini allenatore aveva iniziato a spiccare il volo. Di anno in anno ha aggiunto tasselli tecnici e tattici, ma con il fil rouge del comportamento. Educato sempre, mai una parola fuori posto, ma voglioso di dimostrare il proprio talento senza arroganza. Un talento silenzioso insomma. E che il talento ci sia lo dice anche il Guardian, che nel settembre 2022 inserì Aaron tra i miglioi 60 talenti al mondo della sua leva 2005.

Adesso con Juric ha la seconda chance. Dopo la sosta per il Mondiale, il ritiro in prima squadra. Un modo per continuare a lavorare con l'allenatore di Spalato, per provare a stregare anche lui e imparare. Poi potrà consacrarsi in Primavera, dove avrà sicuramente il compito di essere protagonista assoluto. Le premesse sono ottime, chissà che poi non possa seguire le orme di Gineitis e fare il salto tra i grandi. Lui, come Savva, ha dimostrato tanto in amichevole. Adesso avrà altro tempo per convincere ulteriormente Juric e continuare a imparare, in silenzio, come ha sempre fatto, ma con grande determinazione.

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