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Toro Primavera, vincere come fosse una cosa normale

Primavera, Torino - Empoli 1-0: il commento a caldo post-partita / Basta la rete di Benedini a far volare i granata, in una gara senza tanti fronzoli

Diego Fornero

"Vincere, come se fosse la cosa più normale del mondo. Mi si conceda un paragone che apparirà, ai più, quasi blasfemo, ma la Primavera del Torino ricorda, in una partita come quella appena conclusa, con la vittoria per 1-0 sull'Empoli ottenuta con una bella zuccata di Benedini al 33', la Juventus di Antonio Conte. Entrambe capolista, entrambe staccatissime dalle inseguitrici, entrambe vincenti, anche all'esito di partite tutt'altro che spettacolari.

"A Venaria andava di scena la prima contro la seconda, ma l'Empoli, pur di fronte ad un Toro non certo brillantissimo, non è pervenuto: qualche spunto da calcio da fermo, qualche iniziativa di Piu, talento della Nazionale Under 18, qualche incursione di Diousse, muscoloso centrocampista classe '97 (o almeno così risulta dal suo cartellino...), un brivido targato Gargiulo all'ultimo minuto di recupero, e poco altro.

"Per il resto, il Torino, padrone di questo campionato fin dal terzo minuto della prima partita stagionale (lo scorso 24 agosto 2013 a Novara, dopo tre giri di orologio la rete di Gyasi ed un primato mai perduto), ha offerto una prova composta, ordinata, senza guizzi particolari, dando, addirittura, in alcuni frangenti, qualche segno di stanchezza nei propri uomini di attesa. Un Barreca meno brillante del solito, un Aramu "ordinario", quando è la fantasia il quid pluris del giocatore, un Gyasi buono, ma senza la giocata del campione. La "non convocazione" di Ventura per Toro - Napoli avrà pesato? Noi ci auguriamo di no, perché, come abbiamo avuto modo più volte di ripetere, conosciamo il tecnico genovese e sappiamo che sarà veramente dura per questi ragazzi giocarsi le proprie chances sull'erba dell'Olimpico.

"Per il resto, tanta "normalità" al potere: il centrocampo granata ha fatto quadrato, vincendo ogni duello ed avventandosi su ogni palla sporca, la difesa ha fatto il suo, e la capoccia ce l'ha messa Benedini: proprio l'ex Siena è il simbolo odierno di questo Torino. A lui era toccato l'ingrato compito di dover sostituire Pippo Scaglia, il fuoriquota partito per Cittadella. Il "gigante di Carrara" si è calato bene nella parte, mettendosi a disposizione completa del tecnico e della squadra, dando il massimo in ogni incontro e meritandosi ampiamente il posto. Oggi, la gioia arriva da lui: in un Toro per il quale vincere è diventato una cosa (quasi) normalissima.

"Davvero una ventata d'aria fresca, questa Primavera, in un mondo granata avaro di soddisfazioni da anni. C'è molto di cui dover ringraziare mister Longo, ed i suoi ragazzi... Comunque vada a finire.