"Il talento é talento, si sa. E' qualcosa di innato che, nel mondo nel calcio, dá il valore aggiunto ad un giocatore, un punto di partenza che non puó essere mai un punto di arrivo. Ecco perché, di tanti "veterani" tra i ragazzi che il Torino, ormai quasi un decennio fa, é riuscito ad accaparrarsi, fra tanti ragazzi che, purtroppo, non vestono piú la maglia granata c'é un nome che spicca su tutti per rendimento, crescita esponenziale e, mantenimento delle grandi promesse che spinsero la dirigenza di allora, ben rappresentata dal duo Comi - Benedetti ad ingaggiare un vero e proprio "mini-duello" di mercato con la Juventus: quello di Mattia Aramu.
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Toro, questo é l’anno di Aramu
Poche parole e tanti fatti: il ritiro con Ventura, cuore e grinta in Primavera. Il talento mancino é nel momento della consacrazione.
"Che il giovanotto classe '95 avesse i numeri giusti, lo si poteva intuire giá quando, da pulcino, spiccava su tutti nella scuola calcio del Leiní, meno semplice sarebbe stato pronosticarne il livello odierno. Vero, nei Giovanissimi Fascia B segnó 75 reti in una sola stagione tra campionato e tornei... Vero, nei Giovanissimi Nazionali, poi negli Allievi, poi sotto leva in Primavera con Asta nel 2011/2012, ed infine all'inizio della passata stagione con Longo, le sue qualitá si intuirono con chiarezza, ma é altrettanto vero che, anche soltanto sul finale stagionale, dopo che un infortunio al piede rimediato a gennaio in Nazionale Under 18 tenne Mattia lontano dai campi, di fatto, fino ad aprile, su di lui qualcuno inizió a porre dubbio e paventare qualche malumore.
"Effettivamente, nonostante 7 goal in campionato ed uno, fondamentale, all'Inter, su rigore, in Coppa Italia, non é stata certamente una stagione memorabile quella passata per Mattia, coi postumi dell'infortunio di difficile smaltimento, qualche giorno di troppo alla Fisio & Lab in compagnia dell'allora lungodegente (ed oggi sanissimo...) Angelo Ogbonna, e le panchine rimediate ai quarti ed in semifinale play-off, per poi ritrovare il posto da titolare nell'ultima, disgraziata, sfida persa in final eight contro la Lazio.
"Il ritiro estivo con la squadra di Ventura, forte di un contratto da professionista fino al 2015 sul quale pare si stia giá lavorando al prolungamento, certamente ha ripagato il giocatore della qualitá e della tenacia mostrata in campo. Il "salto" tra giovanili e prima squadra, in Italia, é difficile ovunque, e a Torino piú che mai, ma trascurare le doti tecniche ed i fondamentali di un ragazzo di questo livello sarebbe stato un peccato capitale, e, giustamente, la societá si é mossa per valorizzarlo.
"Sorprende, o meglio... "Sorprenderebbe" se non si conoscesse Mattia, l'umiltá e la concentrazione con la quale il giocatore si sia rimesso in discussione, pur avendo lavorato in estate con la prima squadra ed essendosi ripetuto piú volte durante l'anno, spesso convocato in Sisport ed anche protagonista in positivo dell'ultima partitella amichevole contro il "suo" Leiní. Per lui, le reti sono giá 7 in 9 giornate, di cui alcune pesantissime: su tutte quella, splendida, siglata al derby per il momentaneo 2-0, ma anche il goal che ha chiuso la partita col Siena, 15 giorni fa, forse il piú bello della stagione. A negare a Mattia la "ciliegina sulla torta" della media goal perfetta di una rete a partita, i due rigori falliti contro Empoli e Bologna, a sorpresa, trattandosi del calcio dal dischetto di una vera e propria specialitá della casa.
"Troppo scontato parafrasare De Gregori, ma è ovvio che non giudicheremo mai questo grande talento da questi "dettagli". Non lo giudicheremo neppure dalla posizione di capocannoniere del Girone A, davanti a prime punte di livello assoluto come Cerri e Frugoli. Giudichiamolo, davvero, dalla grinta e dal coraggio, dalla forza di recuperare da un brutto stop e dallo spirito di sacrificio che in tanti ipotetici "baby-fenomeni" transitati tra giovanili e grande calcio, non abbiamo mai intravisto... a partire da quel giorno, lo scorso 28 marzo, quando, dopo aver segnato il 2-2 decisivo all'Empoli (quello si, su rigore) mostró una scritta semplice sulla propria maglietta: "Scusate il ritardo". Quale ritardo, Mattia? Il futuro é dalla tua parte, e con te, tutti lo crediamo, da quella del Toro.
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