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Toro, trattenere Parigini è una priorità per il domani

Negli ultimi giorni è circolata prepotente la voce di un interessamento di alcune grandi del campionato per Vittorio Parigini, attaccante e gioiellino delle giovanili granata, classe 1996. Un...

Andrea Viscardi

Negli ultimi giorni è circolata prepotente la voce di un interessamento di alcune grandi del campionato per Vittorio Parigini, attaccante e gioiellino delle giovanili granata, classe 1996. Un giocatore destinato, per gli addetti al lavoro, a divenire in pochi anni una piacevole realtà del calcio nostrano. Come riportava TN pochi giorni fa, tra i club a farsi avanti ci sarebbe l'Inter di Massimo Moratti, contattando direttamente l'agente del giocatore. Il Torino, in questo caso, non avrebbe dimostrato particolari aperture ai dirigenti milanesi, e si può dire che difficilmente l'operazione si farà. Vi è qualche possibilità in più, invece, seppur non si tratti ancora di un accordo vero e proprio, che il giocatore possa rientrare nell'affaire Cerci: una pedina di scambio molto gradita dalla Fiorentina per abbassare il costo del pupillo di Mr. Ventura.Un'operazione, non c'è bisogno di sottolinearlo, capace di lasciare perplesso chiunque abbia a cuore la situazione del Toro, ma anche gli esperti di mercato. La valutazione del giocatore oscilla tra il milione e il milione e mezzo; una cifra assolutamente marginale, non certo capace di essere un valore aggiunto per le casse della società, né di abbassare significativamente i cinque milioni richiesti dai Della Valle per la metà del cartellino di Alessio Cerci. Perché dunque, anche solo ipotizzare e dare adito alla possibilità di un'operazione di questo tipo?Se il giocatore dovesse rientrare nell'ambito dell'affaire Cerci - poco probabile venga ceduto all'Inter - si avrebbe la prova di una politica societaria tesa alla sopravvivenza e non alla progettazione. Si sacrificherebbe uno dei migliori giovani italiani - capace, in un paio di anni, di divenire un tassello fondamentale della prima squadra - per acquistare la metà di un giocatore che, se farà bene, l'anno prossimo, sicuramente verrà ceduto. Così facendo si perderebbe anche la possibilità, un domani, di replicare quanto sta avvenendo per Angelo Ogbonna - magari indirizzandosi verso altri club - e di poter incassare quelle cifre necessarie per attuare un progetto solido. Insomma, pagare quanto meno possibile oggi, anche a costo di avere di meno un domani. Tutto questo per risparmiare due milioni di euro. Una situazione che avrebbe dell'incredibile e che difficilmente diverrà realtà ma, vista la gestione di alcuni gioiellini della primavera - Comi e Benedetti su tutti - alcune domande è meglio porsele in anticipo: avrebbe senso tutto ciò?Andrea Viscardi