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”A Reggio giurai: resto per riscattarmi”

di Roberto Maccario - Il doppio ex della sfida tra Empoli e Torino è un giocatore molto speciale, che i tifosi granata ricordano sempre con grande  affetto e gratitudine. Un po’ matto e un po’...

Roberto Maccario

Buongiorno Luca, che cosa è stato il Toro per lei?E’ stato un’esperienza bellissima, anche se arrivata in anni difficili e travagliati per il club. Per me indossare la maglia granata è sempre stato motivo di grande onore e orgoglio. Questa squadra così ricca di storia rappresenta uno spirito che mi piace molto: i tifosi ti apprezzano se combatti e dai tutto quello che hai, ed è quello che ho sempre cercato di fare, seppur con risultati alterni. Oltre che a livello sportivo, anche sul piano umano mi sono trovato molto bene, Torino è una città affascinante e chissà che in futuro non torni a vivere sotto la Mole.

A proposito della grinta e dell’impegno, sue caratteristiche peculiari: a quei tempi in Maratona campeggiava uno striscione con scritto: “ Bucci sempre Braveheart”; si riconosce in questa definizione?Oddio…Il paragone con il mitico Mel Gibson è un po’ impegnativo, tuttavia in parte sì perché ho sempre cercato di dare il massimo in tutte le squadre in cui ho militato. In ogni caso sono contento di essere entrato nel cuore dei tifosi.

C’è un episodio legato al Toro, felice o triste che sia, che l’ ha segnata?Lo spareggio di Reggio Emilia contro il Perugia: quel giorno, dopo aver perso ai rigori una partita giocata con il cuore e in inferiorità numerica e dopo aver toccato con mano la passione di 12000 sostenitori che, nonostante il caldo, il lungo viaggio e l’atroce delusione continuavano ad applaudirci, presi la decisione di restare per riscattarmi sul campo. La gente mi ha convinto a rimanere, avevo proposte dalla serie A ma promisi a me stesso che avrei raggiunto la massima serie con questi colori.

E l’impresa è riuscita: l’anno successivo allo spareggio sotto la guida di Emiliano Mondonico e due anni dopo con Giancarlo Camolese. Ci sono più somiglianze o differenze tra queste due annate e quella che sta vivendo il gruppo di Ventura?Sinceramente credo che questa squadra abbia più cose in comune con quella del ‘98/’99 targata Mondonico piuttosto che con quella di Camolese. Al di là dei paragoni comunque credo che si tratti di una rosa allestita per vincere il campionato, con un allenatore che sa bene come farlo. Sono molto fiducioso, la serie BWIN è un torneo estenuante e le sorprese sono sempre dietro l’angolo però la piazza merita la A. I giocatori e il Mister devono andare avanti e non abbattersi nei momenti difficili come la sconfitta contro il Verona.

Se il Torino verrà promosso - facendo ovviamente i debiti scongiuri, ndr - crede che si debba intervenire massicciamente sul mercato oppure la rosa è già in grado di giocarsela?Penso che fare una rivoluzione sarebbe sbagliato: chi vince il campionato cadetto ha già di norma una struttura ed un’organizzazione che gli consentono di giocare anche in A. Tuttavia credo che qualche tassello debba essere ritoccato ma su questo aspetto passo la palla a Ventura e Petrachi che di certo sanno valutare molto meglio vivendo la situazione in prima persona.

Lei ha anche difeso la porta dell’Empoli per una stagione. E’ vero, anche se purtroppo devo dire di non essermi trovato bene: fu un’annata sfortunata,arrivavo dal Toro e mi infortunai subito ad Ottobre; mi venne fatta una diagnosi sbagliata e fino a Marzo giocai con una lesione ad una spalla, poi venni operato. Con i compagni ebbi comunque un ottimo rapporto e molti di loro li sento ancora oggi.

Un Empoli che, in questa stagione, dopo essere partito con l’obiettivo dei play-off ora naviga in zone pericolose.Sono molto sorpreso da questo ma credo che l’Empoli abbia elementi superiori alle altre compagini in lotta per la salvezza e che alla fine rimarrà in serie BWIN. Si tratta inoltre di una squadra ostica, ben messa in campo e non facile da affrontare per nessuno.

Infine una piccola curiosità extra-calcistica: recentemente su TN Magazine è uscita un’intervista all’allenatore della nazionale di pallavolo Berruto, grande tifoso granata, il quale ci ha confidato come lei amasse, nel tempo libero, allenarsi con il Cus Torino. Vuole fargli un “in bocca al lupo” per gli imminenti impegni ?Certamente, da appassionato di volley e amico di Mauro spero riesca a centrare l’importantissimo obiettivo delle Olimpiadi dove mi aspetto un grande torneo.

Grazie Luca.Grazie a voi e Forza Toro !