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Aimo Diana: “I giocatori si prendano le loro responsabilità, non sono diventati brocchi”

Esclusiva TN / L'ex giocatore di Toro e Brescia ha parlato ai nostri microfoni: "Avendo vissuto l’ambiente Toro, l’unica cosa è non sbagliare l’atteggiamento"

Gualtiero Lasala

Nel Brescia, squadra della sua terra, è nato calcisticamente dando il via ad una brillante carriera che lo ha visto vestire per 13 volte la maglia della Nazionale. Nel Torino ha vissuto due annate non eccezionali, tra il 2007 e il 2009, culminate con una retrocessione. Aimo Diana ha parlato in esclusiva a Toro News, prima di un match che lo vedrà spettatore interessato come quello tra Rondinelle e granata al Rigamonti. Oggi allenatore del Renate (Serie C), Diana ha detto la sua sulla situazione granata. Ecco le sue parole.

Buonasera mister Diana, Il Torino arriva alla sfida contro il Brescia (due sue ex squadre) con due sconfitte che pesano, ma con due valori differenti: che Toro si aspetta a Brescia?

"Mi sembra scontato che il Toro sia favorito. Non per la classifica, ma perché sono squadre costruite in maniera diversa. Non è uno scontro salvezza, anche se adesso pare avere quella valenza perché questo dice la classifica. Mi aspetto un Torino concentrato, che vorrà dare continuità alla buona prestazione nel derby. Chiaro che di fronte ha una squadra che ha fame di punti, avrà un allenatore nuovo e quindi motivazioni nuove. Mi auguro che il Toro provi a vincere."

La squadra è apparsa spesso poco motivata, fino al derby: lei adesso è un allenatore, pensa quindi che la responsabilità sia di Mazzarri, o c’è stato un calo dovuto ad altro?

"Difficile valutarlo da fuori. Quello che posso dire, conoscendo un poco Mazzarri, è che mi viene difficile pensare che non dia motivazioni alla squadra, anzi. Penso che il Toro abbia cominciato molto presto il ritiro e la stagione e ha affrontato partite importanti di qualificazione all'Europa League. Chiaro che di fronte una situazione del genere ci si aspetta dai calciatori qualcosa in più. Si devono prendere le loro responsabilità. La qualità non si discute, hanno nelle corde prestazioni più importanti: lo si è visto nel derby! Le motivazioni arrivano nelle partite importanti, ora il Brescia deve rappresentare la Juve per il Torino."

Lei è stato anche un giocatore, che cosa direbbe ai ragazzi granata per motivarli in vista di una trasferta delicata come quella di Brescia?

"Io credo che sia un senso di responsabilità quello che ci vuole adesso. Ci si può aspettare un comportamento simile da persone che capiscono prima che qualche atteggiamento è sbagliato. Soprattutto avendo vissuto l’ambiente Toro, l’unica cosa da non sbagliare l’atteggiamento. Se questa squadra ha lo spirito giusto, è più forte del Brescia, anche se la partita sarà complicata, ma il Toro può farla sua."

Nel caso in cui a Brescia non dovesse arrivare una vittoria, sarebbe giusto cambiare allenatore?

"Io, da allenatore, si figuri se posso dire una cosa del genere! Di sicuro c’è la sosta e durante le soste le società fanno le proprie valutazioni. E' chiaro che quando le cose non vanno cambiare l’allenatore per dare una scossa è la cosa più semplice, ma questo vorrebbe dire vanificare tutto quello che si è fatto in precedenza. Le valutazioni vanno fatte ad ampio raggio, serve capire se la squadra segue ancora l’allenatore, ci sono tante cose da valutare. Spiace che tante volte l’allenatore sia il capro espiatorio. Secondo me Mazzarri è uno dei migliori allenatori italiani e ha una bella squadra a disposizione, non credo siano diventati brocchi improvvisamente".

Un paio di tifosi allo stadio Filadelfia hanno contestato Mazzarri che ha risposto per le rime: chi ha ragione?

"Io vedendola da fuori, posso dirle che Mazzarri sa che va di fronte a critiche. L’allenatore spesso paga e prende le critiche. Chiaro che ci sia del nervosismo, il fatto che Mazzarri abbia risposto per le rime lo fa capire. A volte dire in faccia quello che si pensa è un atto di coraggio, sempre nella buona educazione. Mazzarri ha fatto capire che sta lavorando e sta facendo il massimo. È giusto che si possano avere anche dei confronti con i tifosi, ma sempre e solo educatamente."

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In che posizione di classifica può arrivare quest’anno questo Torino, detto in tempi non sospetti?

"Bisogna guardare oltre, credo che il Toro si debba posizionare tra il sesto-ottavo posto. Non credo che si arrivi a livello della Lazio, o dei primi quattro posti. Si può pensare a fare l’Europa League. Ogni anno poi c’è una sorpresa, quest’anno c’è l’outsider Cagliari"

Sogna di allenare il Torino un giorno?

"Magari! Si figuri, io sono un allenatore di Serie C, sto facendo la mia esperienza. Ovviamente meritare un giorno la panchina granata sarebbe bellissimo. Adesso però sono allenatore, non sono più calciatore e voglio essere valutato in base al mio lavoro attuale."