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Ardito: “Baselli? Giocatore universale. Sarà la stagione della sua consacrazione”

Intervista / L’ex di Torino e Lecce vivrà lunedì 90 minuti speciali. “I granata sono l’incarnazione di Walter Mazzarri. Occhio però ad un Lecce affamato”

Redazione Toro News

Lunedì sera Torino-Lecce sarà una sfida speciale per Andrea Ardito, ex centrocampista di entrambe le squadre. Con la maglia granata ha giocato 60 partite tra il 2005 e il 2007, mentre con i salentini ha collezionato 48 presenze nelle successive due stagioni. Nel 2015 Ardito ha appeso le scarpette al chiodo e ora ha intrapreso la carriera da allenatore. Nell’ultima stagione ha seduto sulla panchina del Seregno.

Buongiorno Andrea, lunedì cosa dobbiamo attenderci allo stadio “Olimpico-Grande Torino”?

Il Torino partirà naturalmente favorito, ma non sarà un impegno semplice. Il Lecce salirà in Piemonte affamato di punti.

Come ha visto la formazione di Fabio Liverani nelle prime due giornate?

È una squadra che deve ancora calarsi appieno nella categoria. Con l’Inter una sconfitta era preventivabile, anche se il parziale è stato pesante. Discorso diverso per il k.o. casalingo con il Verona: pesa come un macigno, perché i veneti saranno un diretto avversario del Lecce nella lotta per non retrocedere.

Si aspettava, invece, un Toro a punteggio pieno dopo 180 minuti?

Sì, perché i granata si stanno consolidando ai vertici del calcio italiano. Walter Mazzarri ha fatto un grande lavoro sulla testa dei ragazzi. Non era facile gestire l’eliminazione dall’Europa League. Il contraccolpo non c’è stato, quindi il futuro lo ritengo roseo per il Torino.

Quanto roseo?

Parecchio. Il Torino potrà confermare quanto di buono fatto l’anno passato. L’Europa League deve essere l’obiettivo.

Qual è l’arma segreta dei granata?

Senza ombra di dubbio il gruppo. La scelta vincente è stata confermare gran parte della rosa dello scorso anno.

Con, però, alcune aggiunte, su tutte quella di Simone Verdi.

Un grande colpo di mercato. Innalzerà certamente la qualità del Torino. Permetterà a Mazzarri di sperimentare diverse tipologie di gioco. Per Verdi il ritorno al Torino sarà una grande opportunità.

Da ex centrocampista come giudica l’avvio di stagione di Daniele Baselli?

Molto positivo. È un giocatore universale. In mezzo al campo può ricoprire qualsiasi ruolo. Tra l’altro si trova nel pieno della maturità e potrà continuare a giocare in un gruppo che ormai conosce benissimo. Mi sbilancio. Penso che Baselli in questa stagione potrà definitivamente esplodere. Sarà l’anno della sua consacrazione.

E sul caso Nicolas Nkoulou che idea si è fatto?

Il difensore ha commesso un grave errore. Adesso sta a lui fare un passo indietro. Solo così il rapporto potrà ricucirsi.

Ora è diventato allenatore. La mano di Mazzarri si vede in questo Toro?

Tantissimo, perché la squadra ha lo spirito del suo tecnico. È una compagine molto organizzata. In questo modo il Toro è riuscito a creare una positiva empatia con il proprio pubblico sul finire dello scorso anno.

E questo è un aspetto fondamentale per una squadra che fa dell’attaccamento con i tifosi un punto di forza.

Assolutamente. Penso che il pubblico granata abbia qualcosa di unico. Sa trasmetterti sensazioni speciali. A Torino ho vissuto la mia esperienza più bella e gloriosa. Ricordi indelebili nella mia vita.

Andrea Calderoni