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Barone: ”Dannato quel derby”

Ci sono due carriere nella vita di Simone Barone. La prima ha raggiunto l’apice con il Mondiale 2006, vissuto da protagonista anche se non assoluto. La seconda invece...

Federico Danesi

"Ci sono due carriere nella vita di Simone Barone. La prima ha raggiunto l’apice con il Mondiale 2006, vissuto da protagonista anche se non assoluto. La seconda invece è partita da Torino, con molti rimpianti, come potrete leggere nell’intervista che segue.

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"Simone, Palermo ha rappresentato il culmine della sua prima vita sportiva?‘Decisamente, perché mi ha anche permesso di entrare nel giro della nazionale di Lippi con i risultati che tutti hanno visto. Ma venivo già da buone stagioni con Chievo e Parma, lì non ho fatto altro che confermarmi e trovare continuità ad alti livelli’.

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"Poi Torino. Un acquisto fatto di grandi attese, un addio con un bilancio negativo. Si rimprovera qualcosa?‘Mah, il primo anno la squadra veniva da una promozione miracolosa, c’era da ricostruire un gruppo e siamo partita ad handicap con l’esonero subito di De Biasi. Invece la seconda stagione con Novellino ero partito molto bene; poi il derby e quell’infortunio che mi ha tenuto fuori tre mesi, da lì è diventato tutto più difficile. Ero arrivato per dare il massimo, in corso d’opera ho compreso appieno cosa significava quella maglia e mi spiace sia finita così, ma Torino mi è servita a maturare, come giocatore e come uomo’.

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"Quell’ultima retrocessione era una fatalità necessaria?‘Diciamo la conclusione di un ciclo, visto che anche le due stagioni precedenti ci eravamo salvati solo all’ultimo. Evidentemente non c’erano le basi per dispensare tranquillità’.

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"Lei che ha conosciuto entrambi, che punti di contatto ci sono tra Zamparini e Cairo?‘Sono entrambi passionali, credono veramente nella loro squadra e nella voglia di farla grande. Zamparini a Palermo però viene poco, è molto umorale e quando si accorge che la squadra molla, passa nella parte destra della classifica, dà subito la scossa. Credo che invece Cairo quando è entrato nel calcio non avesse compreso appieno questo mondo, ma ha imparato con il tempo e oggi ha costruito una società solida’.

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"Con uno come Ventura si sarebbe trovato bene in campo?‘L’ho vissuto sempre da avversario e le sue squadre mi hanno fatto patire, perché hanno un gioco ben organizzato, avvolgente. Per certi versi visto che anche lui predilige le fasce, l’intercambiabilità terzini-esterni, mi ricorda molto Del Neri’.

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"Da giocatore esperto, che consiglio darebbe a Ogbonna?‘L’ho avuto anche come compagno di stanza, già allora si vedeva che aveva qualità superiori. Secondo me non deve avere fretta, stare al Toro almeno sino a giugno e poi a bocce ferme vedere come sia andata la stagione e valutare con la società. Certo, dovesse partire, Cairo fa bene a chieder cifre altissime, nel suo ruolo è il migliore in Italia’.

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"E nel futuro di Simone Barone cosa c’è?‘Ora sono fermo, aspetto che arrivi una chiamata per un progetto che mi convinca. Mal che vada in estate mi sono dedicato a prendere il patentino da allenatore, al massimo nella prossima stagione mi cercherò una panchina perché questo è il mio mondo’.

"(foto M.Dreosti)

"Federico Danesi