interviste

Beccantini e gli scenari granata

La Stampa, principale quotidiano di Torino, la scorsa settimana ha riportato l’indiscrezione che il Torino non  ce l’avrebbe fatta a superare le difficoltà finanziarie. In...

Redazione Toro News

Prendiamo spunto dalla notizia che avete dato, come La Stampa, della scorsa settimana in cui avete considerato il Toro senza speranze di salvezza, che ha creato un vespaio contro di voi. Quando avete dato la notizia avevate messo in conto una marea di critiche? “Certamente. Posso garantire che i nostri controlli sono stati rigorosi. Abbiamo verificato cifre, notizie, documenti, regolamenti. Già allora, i margini di manovra erano minimi. Capisco la rabbia del tifoso granata. Dal giornale della sua città si aspetta sempre un messaggio di incoraggiamento. Il dubbio era: illudere o preparare. Abbiamo scelto la seconda strada”.

Qualcuno ha pensato che fosse una manovra destabilizzante verso il Torino in una situazione così delicata, in realtà avete avuto qualche notizia in più rispetto agli altri organi informativi? Oppure voi avete avuto il coraggio che altri non hanno avuto? “Nessuna manovra destabilizzante. È stata la dirigenza del Toro, se mai, a destabilizzarsi. Non so, né mi interessa sapere, se abbiamo avuto delle notizie in più o in meno rispetto alla concorrenza. Fondamentale è soltanto una cosa: che siano corrette. E se sono "di più", meglio. Il problema del coraggio non ce lo siamo posti. Ci siamo limitati a fare informazione”.

Lasciando perdere la questione giornalistica, come può analizzare Beccantini la situazione del Toro, dopo l'accordo con l'Agenzia delle Entrate e la ricapitalizzazione di ieri? “Dipendesse da me, cercherei di uscire dalle sabbie mobili di Cimminelli. Fallimento, Lodo Petrucci. Toro ripulito e in serie B con, alla guida, un imprenditore serio, solvibile e sinceramente appassionato”.

Se anche il Toro dovesse essere salvato e rimanere in A quale futuro gli spetterebbe? “Come minimo, un altro anno di Cimminelli. Non proprio il massimo, credo”.

Si fa sempre più insistente il nome di Coppola come futuro acquirente, posto che l'immobiliarista sia davvero intenzionato a prendere il Toro, lo farebbe accollandosi tutti i debiti, sapendo però di avere dei benefici sui terreni degli stadi, Comunale e Fila, oppure aspetta per così dire il "cadavere", come successe con Della Valle e la Fiorentina? “Spero nel Lodo Petrucci. La qual cosa significa tifare per un imprenditore responsabile. Non è mica facile trovarlo, oggi: soprattutto in Piemonte. Non conosco Coppola. Il riferimento a Della Valle è terribilmente attuale. Il "cadavere" di un Torino fa gola. Sarebbe però il colmo se non si trovasse il modo di ripartire dalla serie B”.

Può essere che Cimminelli venga salvato solo per le Olimpiadi, concludere i lavori del Comunale e fare bella figura con due squadre in A e poi lasciato al suo destino dopo il 2006? “In questo Paese, può essere sempre tutto”. Lei crede nell'ingenuità riguardo alla fidejussione di Luigi Gallo? “Assolutamente no".

Marina Beccuti