Roberto Beccantini, storico editorialista del La Stampa, dove dibatte di calcio a 360 gradi, analizza la situazione del Toro e del calcio in generale, senza peli sulla lingua.Partiamo con un giudizio tecnico sul Toro. Secondo lei questa squadra, al di là della vittoria contro il Chievo, ha fatto qualche errore a monte con gli acquisti di agosto, oppure manca di identità perché è stato esonerato De Biasi a pochi giorni dall'inizio del campionato?
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Beccantini: ‘Il Toro può ambire ad una salvezza tranquilla’
Roberto Beccantini, storico editorialista del La Stampa, dove dibatte di calcio a 360 gradi, analizza la situazione del Toro e del calcio in generale, senza peli sulla lingua.
Partiamo con un giudizio tecnico sul Toro....
"“Se si escludono Konan e, in parte, Barone, il Toro è andato sull’usato cosiddetto sicuro: Fiore, Di Loreto, Pancaro, De Ascentis, Franceschini. L’esperienza non si discute. Il problema è la fame: quanta ne è rimasta? Manca un regista vero e proprio. E in attesa che si sblocchi Abbruscato, il peso dell’attacco grava su Stellone, l’unico capace di garantire almeno una decina di gol. Può essere, inoltre, che l’entusiasmo contagioso di Cairo abbia spinto la squadra a sottovalutare il balzo dalla B alla serie A. La serie A è tutta un’altra cosa. Nessun dubbio che il cambio De Biasi-Zaccheroni abbia condizionato la partenza. Cambiare la guida tecnica a pochi giorni dall’inizio del campionato è stato, per me, una fanfaronata. Non discuto la qualità dell’allenatore subentrante. Discuto il momento: il meno indicato”.
"Un suo giudizio incrociato tra Zaccheroni e De Biasi?
"“De Biasi è un artigiano che ha tenuto bottega sempre in provincia. Zaccheroni si è fatto anche lui in “periferia”, ma poi ha provato l’ebbrezza del “centro”: Milan, scudetto del 1999; Lazio, Inter. Sono profondamente diversi. L’uno, De Biasi, è più di lotta. Zac, più di governo. De Biasi allena molto il carattere. Zaccheroni un po’ meno: adora le lavagne, la tattica. È più ambizioso e, talvolta, presuntuoso. Sulla carta, era e sarebbe più da Toro il primo. So cosa può darmi De Biasi, so cosa vorrebbe darmi Zaccheroni. Ripeto: vorrebbe. C’è una bella differenza”.
"Il Toro potrà ambire solo alla salvezza o a qualcosa di più?
"“Nella griglia d’agosto l’avevo collocato a ridosso della zona Uefa. Probabilmente ho peccato anch’io d’entusiasmo. Il decollo è stato tribolato, le penalizzazioni verranno ridotte. Credo che l’obiettivo più plausibile sia una salvezza tranquilla”.
"Venendo al campionato in generale, l'Inter vincerà finalmente sul campo questo benedetto scudetto?
“È la grande favorita. La lotta scudetto coinvolgeva sempre e soltanto tre squadre. La Juventus è finita in B, il Milan ha perso Shevchenko ed è partito con l’handicap. Moratti ha comprato Ibrahimovic e Vieira. Sfido chiunque a non considerare l’Inter come la più autorevole candidata al titolo. La pressione del pronostico rientra nelle regole del gioco. Mancini non ha alibi. Se non ora, quando?”.
Si dibatte molto sull'importanza dei ritiri, che ne pensa?
"“Con tutto il rispetto per la domanda, il tema dei ritiri non mi ha mai appassionato. Li vogliono abolire? Li aboliscano. Una sola preghiera: non facciamone un tormentone”.
"Non trova che ci siano quest'anno troppi ammoniti ed espulsioni, a volte un po' esagerati?
"“La tendenza è, effettivamente, al rialzo. Anche nelle coppe europee noto, però, un atteggiamento più fiscale. Due i motivi. Il primo è italiano: la nostra classe arbitrale è appena uscita da uno scandalo che ne ha azzoppato la credibilità. La vecchia guardia, inoltre, è stata pensionata. Siamo di fronte a un passaggio generazionale. Ci vuole pazienza. Nessuno nasce imparato. La seconda ragione è internazionale e dipende dalle continue ed esagerate revisioni del regolamento. Prendiamo il fuorigioco: nel dubbio, ai tempi di Casarin designatore, non si doveva sbandierare; poi contava la “luce” fra attaccante e difensore, oggi non conta più. L’arbitro deve aggiornare il codice non proprio ogni anno, ma quasi. Per non parlare della tolleranza zero: lanciata, rimossa, rilanciata. La colpa è della Fifa. Troppi cavilli, troppi riesami. L’attuale regolamento privilegia gli attaccanti. Non a caso, spopolano i simulatori”.
"Dopo le udienze all'arbitrato del Coni ci saranno i cosiddetti sconti alle squadre coinvolte in Calciopoli? Pensa sia giusto ridurre le pene?
"“L’Arbitrato è un diritto, oltre che un grado di giustizia, l’ultimo, contemplato da anni. Lo sconto, dunque, è una sentenza formalmente legittima. Sul tema, non mi resta che ribadire quanto già scritto, e cioè: il verdetto della Caf era un segnale forte e paradossalmente equilibrato, quello della Corte federale è stato uno scandalo, per lo squilibrio che ha creato: troppo poco a Fiorentina, Milan e Lazio in rapporto alla Juventus. O troppo alla Juventus in rapporto alle altre. Detesto le elemosine e se fossi stato la Juventus ci avrei rinunciato, ma tutti, nei panni delle società coinvolte, avrebbero fatto lo stesso: non andiamo al Tar a patto che voi... Anche De Laurentiis, anche Preziosi, anche Corioni. Forse perfino Zeman. Tutti”.
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