interviste

Bisioli: ‘Sereni in azzurro merita più considerazione’

di Federico Floris

Prima dell'allenamento odierno abbiamo incontrato Vinicio Bisioli, preparatore dei portieri granata e fidato collaboratore del tecnico granata De Biasi. Con...

Federico Floris

"di Federico Floris

"Vinicio Bisioli, ci racconta come è cominciata la sua lunga collaborazione con Gianni De Biasi?E’ iniziata a Modena nel 2000. Siamo alla nona stagione insieme. Io e Gianni ci conoscevamo bene perché abbiamo giocato insieme in passato e siamo sempre rimasti in contatto. Poi lui ha iniziato ad allenare mentre io ho continuato a giocare fino al ’97 quando ho disputato la mia ultima stagione nel Mestre, società in cui ho iniziato ad allenare.

"Poi?La società veneta per cui lavoravo è fallita mentre lui reduce dall’esperienza alla Spal dove ha vinto il campionato di C2 e la Coppa Italia di C è passato al Modena. In gialloblù è cominciata la nostra collaborazione che prosegue da tanti anni.

"Quest’anno al Toro lavora con tre portieri come Sereni, Calderoni e Fontana. Soddisfatto?E’ senz’altro un ottimo trio, ben assortito. Sono tutti buoni portieri e poi ognuno di loro sa perfettamente qual è il proprio ruolo in questo contesto. Stanno dando tutti il loro contributo.

"Il lavoro settimanale si basa anche sulle singole caratteristiche tecniche e fisiche dei tre portieri?Hanno caratteristiche diverse: Matteo ad esempio è molto esplosivo, dotato di una struttura fisica differente rispetto agli altri due. Ci sono momenti nel corso della settimana in cui si fa più attenzione al portiere che deve giocare alla domenica, in altri momenti si lavora più in funzione di ciò che serve agli altri. Sereni è reattivo, esplosivo: non gli servono ripetizioni prolungate degli esercizi.

"Come sono strutturati gli allenamenti settimanali?La prima parte della settimana (martedì e mercoledì) è dedicata più alla preparazione fisica con qualche esercizio di tecnica. Si fa comunque maggiore attenzione all’aspetto condizionale. Giovedì, venerdì e sabato ci si concentra sulla partita in arrivo, proviamo in vista della domenica.

"L’allenamento può cambiare in base alle qualità specifiche dell’avversario di turno?In generale non si cambia molto. Se poi si va ad affrontare una squadra con caratteristiche particolari si può fare anche un lavoro specifico. Ad esempio se la domenica giochiamo contro una formazione che fa ampio uso delle corsie laterali proviamo le uscite sui cross. Oppure se ci troviamo ad affrontare avversari abituati a tirare dalla distanza facciamo un supplemento di seduta sui tiri da fuori.

"Da più parti si sente dire che la scuola dei portieri italiana è in crisi. Lei è d’accordo?Non sono molto d’accordo con questa teoria. Il modo di insegnare non è cambiato. In Italia i portieri fanno un po’ fatica ad emergere. Al primo errore si viene massacrati, non si dà molto tempo per metabolizzare i momenti negativi. Servirebbe tempo per crescere, la gestione psicologica dell’eventuale errore dev’essere costruita sin da ragazzi. Si aspetta poco, ci si attende tutto e subito. Secondo me in Italia portieri bravi ce ne sono eccome.

"Sereni è uno di questi. Anche secondo lei meriterebbe l’azzurro?Lo stanno dicendo un po’ tutti ed io la penso alla stessa maniera. Sono rimasto perplesso leggendo alcuni articoli ultimamente sulla valutazione di un eventuale sostituto di Buffon che al momento è infortunato. Si sono fatti i nomi di Amelia, De Sanctis e di un giovane come Curci, tutti bravi portieri, ma non si è parlato di Matteo. Non credo sia giusto. Ad esempio ho letto un’intervista rilasciata da Peruzzi che peraltro conosce bene Sereni perché hanno lavorato insieme alla Lazio. Citare il suo nome era il minimo.

"Foto: Torinofc.it