Urbano Cairo non ha voluto mancare alla festa per i cent'anni de primo scudetto della Pro Vercelli. Ha guardato i suoi giocatori affrontare avversari motivati, forse senza profondere il massimo impegno ma probabilmente tenendo conto della trasferta, ben più lunga e ben più importante, che li vedrà a Reggio Calabria tra 48 ore.OCCHIO... Proprio la trasferta contro gli amaranto spinge Cairo ad esortare i suoi a tenere alta la guardia: “Non dobbiamo sottovalutarli. Anzi, vanno tenuti in grande considerazione, sono un'ottima squadra, dotata di individualità importanti in attacco come Brienza, Corradi, o il giovane Di Gennaro”. Orlandi ha bisogno di punti anche per salvare la propria panchina: l'appello è quantomai doveroso, “non commettiamo l'errore di non considerare i nostri avversari pericolosi quanto invece sono”.BELLA FESTA. La gara di oggi è piaciuta al presidente, così come l'occasione per onorare i gloriosi padroni di casa: “Una bella festa, sì. Grande accoglienza quella che abbiamo ricevuto, sono contento di essere venuto perchè ci tenevo a partecipare alla festa per i cent'anni del primo scudetto della Pro Vercelli. E' stato un piacere, il pubblico è stato molto caloroso, tanto nei confronti dei beniamini di casa quanto nei nostri. Sono contento della giornata”. Presidente e squadra sono poi andati a cenare in un ristorante poco lontano dallo stadio.BUONA LA PRIMA. “Ha giocato martedì con la sua Under21, e oggi alla sua prima prova in granata ha dimostrato grande personalità”. Oggetto delle lodi presidenziali, ovviamente, Blerim Dzemaili, autore tra l'altro del gol che ha sbloccato la gara. “Un bel battesimo per lui. Ho visto la precedente partita al suo fianco, è un ragazzo molto serio ed umile, ed è un giocatore di talento, voglioso di rilanciarsi ai livelli di Zurigo. Corini per lui sarà una grande chioccia, gli fornirà molti consigli e lo farà crescere”. L'editore alessandrino ha poi avuto parole di elogio per la maggior parte dei componenti il gruppo, da Ogbonna, che “sta diventando una sicurezza a soli 20 anni”, a Barone, Abbruscato e via via agli altri.NIENTE AZZURRI. “Non tiriamo per la giacchetta il commissario tecnico”. Il numero uno granata, tra sé, pensa che alcuni dei suoi ragazzi (guardandosi bene dal fare nomi) meriterebbero la Nazionale, ma non vuole interferire con gli affari di Marcello Lippi. “Ha fatto le sue scelte e ha senz'altro le sue ragioni per farle. Loro, i giocatori, devono badare a fare il massimo con il Toro. E poi la convocazione arriverà”. Pensando a Matteo Sereni, ma non solo.ABBONAMENTI. Il vittorioso esordio contro il Lecce non è stato il volano che si sperava per la vendita delle tessere, che accusano una notevole flessione rispetto a dodici mesi fa, attestandosi sulle 13500; “Io comunque sono contento di quelli che abbiamo venduto”, dice Cairo. “Sì, c'è stato un po' di calo, ma io voglio soprattutto ringraziare chi l'abbonamento lo ha sottoscritto. L'attuale momento dell'economia del Paese sicuramente non aiuta: ho ricevuto chiamate da diverse persone che mi dievano che avrebbero voluto sottoscrivere l'abbonamento, ma proprio non ce la facevano, e che verranno ad assistere a qualche partita”.SPONSOR. Un'ultima nota granata riguarda il marchio che campeggerà, a Reggio Calabria, sulle Kombat granata, sotto quello di Reale Mutua, divenuto secondo sponsor. Il presidente lo svela: “Sarà MgKVis. Un investitore amico, che sponsorizzò il Torino già alla prima partita della mia presidenza. Dunque, ci porta anche fortuna: ben venga!”. Il presidente chiarisce che si tratta di un accordo limitato alla prossima gara; “Per quanto riguarda lo sponsor definitivo, cercheremo di presentarlo già nella gara contro l'Inter. Stiamo trattando bene”.IN PRIGIONE! E per chiudere, a Cairo viene chiesto un parere sulla proposta, lanciata da Matarrese, di costruire celle di detenzione all'interno stesso degli stadi di calcio: “Mi sembra una cosa eccessiva. Bisogna operare per arginare i fenomeni di violenza, senz'altro; ed è vero che in Inghilterra, dove hanno ben lavorato sconfiggendo la piaga degli hooligans, questo in alcuni casi è stato fatto. Ma è una realtà diversa. Gli stadi vanno resi più sicuri, ma c'è da dire che io vi porto regolarmente i miei figli, perchè lo ritengo già un posto sicuro: infatti, gli incidenti avvengono quasi tutti all'esterno, non dentro le strutture. Ci vuole sicuramente impegno e lavoro, ma l'idea della prigione nello stadio mi pare francamente eccessiva”.
interviste
Cairo: ‘Dzemaili, un buon battesimo’
Urbano Cairo non ha voluto mancare alla festa per i cent'anni de primo scudetto della Pro Vercelli. Ha guardato i suoi giocatori affrontare avversari motivati, forse senza profondere il massimo impegno ma probabilmente tenendo...© RIPRODUZIONE RISERVATA
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