”Che emozione uno stadio così”

Un doppio ex come Gabriele Cioffi non poteva di certo sottrarsi al ricordo della doppia finale play-off del 2006. Allora indossava la maglia del Mantova e fu protagonista della sfida (suo il gol del momentaneo 1-1 nella gara di andata). La serie A svanì ma, scherzo del destino, quella stessa estate il difensore fu acquistato proprio al Torino, squadra con cui esordì nella massima serie.Torniamo a quell’11 giugno del 2006. Cosa ti viene in mente?Di quella finale mi è rimasta un’accozzaglia di emozioni. Dopo la gara ricordo le lacrime, tante lacrime, penso di non aver pianto così nemmeno da bambino.Il Delle Alpi era tutto esaurito e, soprattutto, tinto di granata. Che effetto ti ha fatto?Credo che tutti quelli che giocano con passione dovrebbero, almeno una volta in carriera, poter giocare in uno stadio così. Non importa per chi quella gente facesse il tifo, è stato emozionante. Durante il riscaldamento ho guardato ciascun compango in faccia, ci stavamo giocando tutto, e dopo l’andata credevo andasse diversamente.L’anno successivo il Toro. Come sei stato accolto?Benissimo. In fondo quella finale mi ha facilitato, e spiego perché. Quella sera ho giocato parte della gara col viso sanguinante a causa di uno scontro con Doudou, per loro ero 'il guerriero'. Se ne sono ricordati e questa cosa mi ha riempito d’orgoglio, perchè io sono davvero un guerriero, un lottatore.Ma giocare a Torino è veramente così stressante?È bello, anche se non sempre è facile. Ci sono tante aspettative che ruotano intorno alla squadra, com’è normale che sia vista la sotira del Toro. Sono convinto che quando verrà trovato un equilibrio tra la società, la dirigenza e la squadra allora il Torino potrà avere la continuità che è mancata negli ultimi anni.I destini di Mantova e Torino si incrociano di nuovo, stavolta per obiettivi diversi. Che ne pensi?Per quel che riguarda la partita al Toro vanno bene due risultati su tre, a differenza del Mantova. I play-off sono alla portata dei granata.