interviste

”Cucirò io l’abito addosso ai giocatori”

di Stefano Rosso - Il Natale è ancora alle porte ma Gianni De Biasi, tra i propri regali sotto l'albero, ha già trovato una nuova panchina, quella della nazionale dell'Albania. Dopo quasi due anni lontano dai...

Stefano Rosso

di Stefano Rosso - Il Natale è ancora alle porte ma Gianni De Biasi, tra i propri regali sotto l'albero, ha già trovato una nuova panchina, quella della nazionale dell'Albania. Dopo quasi due anni lontano dai campi da gioco, con l'ultima avventura a Udine dopo il periodo all'ombra della Mole, l'ex tecnico granata - intervistato in esclusiva da TN - è apparso carichissimo per la nuova avventura che lo attende: ''Come è nata l'idea di allenare una nazionale? - racconta lo stesso GDB – mi è stata proposta l'eventualità e l'ho presa in considerazione: si tratta di una sfida nuova, completamente diversa dalle mie precedenti esperienze. Rispetto al lavoro in un club cambia completamente il tipo di approccio, per quest'incarico ci sarà molto più bisogno da girare per l'Europa per visionare i giocatori e fare scouting''.

Cambierà molto anche la scelta dell'impronta tattica da dare alla formazione?Una nazionale permette di avere un bacino di giocatori molto più ampio e bisognerà fare molta attenzione nello scegliere i giocatori che maggiornamente possono essere idonei al gruppo ed allo schema di gioco: sarò comunque io a dover cucire l'abito addosso ai calciatori a mia disposizione e non viceversa.

Quali obiettivi vi siete posti di raggiungere?Sicuramente si partirà con l'intenzione di migliorare il tutto il movimento calcistico del paese, che attualmente occupa il 75° posto nel ranking Fifa: per l'Albania oltretutto si tratta di un momento molto particolare perchè dopo l'esplosione di alcuni elementi di qualità negli anni scorsi adesso mancano i ricambi e sono pochi i giovani di prospettiva.

Il progetto prevederà quindi anche un coinvolgimento diretto delle società calcistiche del paese?Cercheremo di lavorare sul calcio di base e per dare più qualità. La federazione mi ha chiesto di interagire molto con i vari club andando a sovrintendere il lavoro di tutte le squadre, quasi ricoprendo anche un incarico da direttore tecnico in senso lato.

Tornando a parlare del movimento albanese in genarale, invece, quanti giocatori di livello militano attualmente nel campionato nazionale?Non ce ne sono tanti perchè la maggior parte milita in varie squadre sparse per l'Europa. I migliori sono senz'altro quelli che giocano in Italia - basti pensare a gente come Ujkani a Novara, Cana alla Lazio o Bogdani a Cesena - ma ce ne sono molti anche in Ucraina, Svizzera e Azerbaijan.

Smaltito l'entusiasmo per il nuovo incarico internazionale al tecnico viene chiesto anche un commento sul campionato attuale di serie B italiana: ''Ammetto di non averlo seguito molto – premette modestamente – ma certamente sono rimasto colpito dal Verona, la vera sorpresa del campionato. Assomiglio molto al Novara dello scorso anno o del mio Modena di qualche stagione fa quando passammo dalla serie C alla A in tre stagioni di seguito: per fortuna nel calcio moderno c'è ancora spazio per favole come questa, dove società piccole ma con dirigenti e presidenti seri riescono a costruire l'ambiente ideale per mettere in piedi dei veri miracoli sportivi''.

Quali squadre l'hanno sorpresa, e quali delusa? Il Sassuolo, che sta dimostrando di aveva realmente una società ed un progetto serio alle spalle, ma anche il Padova che si è rinforzato molto quest'anno. Sulle delusioni, invece, non ci sono dubbi: sicuramente la Sampdoria, che ai blocchi di partenza sembrava dover ammazzare il campionato. Però anche il Brescia che, pur partendo bene, si è poi incancrenito o il Livorno, decisamente sottotono rispetto alle aspettative.

E il Torino?La compagine di Ventura è di gran lunga la migliore del campionato e sono sicuro che salirà in serie A diretta senza difficoltà: il divario tecnico è decisamente netto rispetto alle avversarie e la prima parte del campionato lo ha dimostrato.

Un campionato che, tra sorprese e aspettative mancate, si sta rivelando molto equilibrato.A parte il Torino c'è davvero un grande equlibrio con cinque-sei squadre che giocano sugli stessi livelli: non credo che quest'anno la terza della classe possa riuscire a creare un distacco tale dalle inseguitrici da evitare di disputare i playoff per accedere direttamente in serie A, ma staremo a vedere.