Antonio era lì, ieri sera, perché vive là. Là, nella città del vulcano, nella città del fuoco, nella città delle arance e della follia. Catania. Tifa Toro, ma ama il calcio, Catania-Palermo doveva essere una grande partita, non poteva perderla. Era lì, tra lampeggianti e follia, spranghe, fuoco, agguati, linciaggi, morte! “Ho visto cose assurde – racconta Antonio – Non è possibile narrare cosa è successo a parole, mi è sembrato un film dell’orrore. Il Vietnam! Hanno messo a fuoco la città, sono dei pazzi assassini. Guerra per strada, feriti, urla, mi vergogno di quello che è successo”Può essere considerata una infamia per tutta l'isola? Sotto un certo aspetto sì. La Sicilia ha molti problemi, spesso anche i media ci ricamano sopra, basta pensare tutto quello che si è scritto sulla mafia, adesso con la violenza negli stadi ci daranno addosso più di prima. Voglio ricordare che a parte alcuni facinorosi, il popolo siculo non è violento ed è nobile e ospitaleRitiene giusta la sospensione del campionato? Sì!. Mi sembra giusto dare una lezione, una sosta per riflettere, anche se non servirà a molto, è comunque un gesto, un segno è un far qualcosa.Che cosa si può fare per prevenire questi episodi? Sicuramente con la prevenzione. Quasi tutti questi ragazzi violenti sonoschedati, basta che la polizia interdica l’accesso a queste persone e una parte dei problemi non c’è più.Più controlli, ti tolgono gli accendini, possibile che non trovino le bombe carta e le lame? Lo so che non è facile. Prima della partita c’erano già stati degli incidenti, quindi le forze dell’ordine non sono state colte di sorpresa, quando sono arrivati i rosanero si è scatenato l’inferno. Forse se fossero arrivati all’ora giusta non sarebbe successo questo massacro. Le è mai successo di trovarsi coinvolto direttamente in situazioni simili? No, mai.Ci sono speranze per salvare il calcio da questa piaga? Bisogna avere fiducia, il calcio non può morire. Oggi è moribondo, ma sono convinto che poco per volta guarirà. Ci vuole tempo. Il mio sogno è quello di rivedere le famiglie allo stadio, ma dopo episodi come questi chi ha il coraggio di portare i bambini alla partita?
interviste
Da Catania un solo urlo: Vergogna!!!
Antonio era lì, ieri sera, perché vive là. Là, nella città del vulcano, nella città del fuoco, nella città delle arance e della follia. Catania. Tifa Toro, ma ama il calcio,...
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