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De Angelis: “A Torino non c’erano le condizioni per esordire. Coppitelli? Gli devo tantissimo”

Esclusiva TN / Il centrocampista è stato acquistato a titolo definitivo dal Gozzano ad inizio gennaio dopo aver vinto una Coppa Italia e una Supercoppa con il Torino

Andrea Calderoni

Nicolò De Angelis si è trasferito a titolo definitivo dal Torino al Gozzano. L’operazione si è compiuta ad inizio gennaio, ma avrebbe potuto concludersi già al termine della sessione estiva di calciomercato. “Purtroppo il Torino in quei minuti era impegnato nel completamento della pratica Simone Verdi e il mio contratto fu depositato tardi” la spiegazione del nuovo centrocampista del Gozzano, società che milita nel girone A di Serie C. De Angelis è nato il 31 marzo 2000 a Roma e proprio nel club giallorosso ha mosso i suoi primi passi, poi - dopo che i capitolini decisero che non rientrava nei piani - il passaggio al Torino nell’estate 2017 su espressa richiesta dell'allora allenatore della Primavera, Federico Coppitelli. Il centrocampista ha vissuto due belle annate con la maglia della Primavera (2017/2018 e 2018/2019) e con il Torino ha firmato il primo contratto da professionista. Ma nella prima metà della stagione 2019/2020, De Angelis è rimasto nel limbo: dopo il mancato trasferimento in estate, si è allenato con la prima squadra sapendo che non sarebbe rientrato nelle rotazioni di Mazzarri. Ora il Gozzano per ripartire: il Torino lo ha lasciato andare a titolo definitivo pur mantenendo il 50% sulla futura rivendita a terzi del suo cartellino.

Buongiorno Nicolò, la sua stagione riparte da Gozzano con, immagino, tanta voglia di giocare dopo sei mesi di prezioso allenamento con la Prima Squadra granata senza però mai provare le emozioni uniche della partita.

“Non vedo l’ora di scendere in campo (lo ha già fatto in amichevole domenica scorsa a Brescia contro l’Arzignano nel secondo tempo e ha siglato il suo primo gol, ndr). Il mio primo obiettivo è dare un importante contributo al Gozzano per raggiungere la salvezza. Personalmente spero di crescere in modo tale da garantirmi un’opportunità in una categoria superiore”.

Ripercorrendo a ritroso gli ultimi suoi mesi, come sono stati e come li ha vissuti? Partiamo da quelli estivi.

“Durante la sessione estiva di calciomercato ho parlato con diverse società, alcune anche di Serie B. Alla fine, ci siamo ridotti agli ultimi giorni. Avevo deciso, come detto, di sposare il progetto Gozzano ma complice gli impegni burocratici del Torino per chiudere con Verdi il mio trasferimento è saltato. Comunque, con quattro mesi di ritardo il mio passaggio al Gozzano è andato a buon fine”.

Prima di approdare sul lago d’Orta, comunque, ha avuto l’opportunità di allenarsi con la Prima Squadra del Torino. Che esperienza è stata?

“Professionalmente è stata positiva, perché mi sono potuto confrontare con giocatori di Serie A tutti i giorni. Purtroppo, non ho trovato spazio, anche perché il Torino ha faticato parecchio nella prima metà della stagione. Per il mister non c’erano le condizioni ideali per schierare un giovane esordiente e quindi mi sono dovuto accontentare degli allenamenti. Credo, tuttavia, che a vent’anni la cosa più importante sia giocare e dunque non potevo più attendere”.

C’è qualche elemento della Prima Squadra granata che l’ha sorpreso particolarmente?

“Mi piace tantissimo per caratteristiche e ruolo Daniele Baselli. E poi un altro che ha grandi qualità è Simone Zaza”.

Pur non avendo mai esordito con la Prima Squadra, ha lasciato un segno nel Torino grazie ai suoi trascorsi in Primavera. Una Coppa Italia e una Supercoppa vinte e un rapporto speciale con il mister, Federico Coppitelli.

“A Coppitelli devo tantissimo. Ho scelto il Torino per lui. Era già stato il mio allenatore dei Giovanissimi Nazionali a Roma, poi è stato chiamato al Torino e ho deciso di seguirlo nell’esperienza in Primavera. Mi ha trasmesso veramente parecchio e spero che anch’io nel mio piccolo possa averlo aiutato. Ci siamo sentiti, tra l’altro, pochi giorni fa e mi ha detto di salutare il mio attuale mister David Sassarini, visto che sono amici di vecchia data”.

E delle vittorie dei trofei in granata cosa le è rimasto?

“Penso che vincere aiuta a vincere. Mi sono rimaste impresse tante forti emozioni. Spero di togliermi le stesse soddisfazioni al Gozzano”.

Nel girone A di Serie C giocherà la seconda parte di stagione anche un suo ex compagno, Nicola Rauti, che si è accasato al Monza in prestito. L’8 marzo vi incontrerete al “D’Albertas” di Gozzano. Che attaccante è Nicola?

“Nicola è uno degli attaccanti 2000 più forti in circolazione. Mi auguro che faccia bene al Monza e trovi tanto spazio. Se lo merita come giocatore e come ragazzo”.

Da un attaccante ad un altro, da un ex compagno in granata ad un altro: Vincenzo Millico, che è sceso in campo contro il Genoa in Coppa Italia giovedì.

“Millico è veramente molto forte. Purtroppo, paga anche lui un problema cronico che riguarda il calcio italiano e il Torino in questo caso specifico: si dà poca fiducia ai giovani. Io penso che se dai la giusta fiducia ad un giovane raccoglierai frutti che nemmeno lontanamente ti immaginavi di raccogliere. Spero sinceramente che Vincenzo possa vivere il 2020 maggiormente in campo”.