De Biasi, Toro-Verona 21 anni fa valeva lo scudetto. Oggi?
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De Biasi ‘Lo stadio Grande Torino dovrà avere più di 26mila posti’
De Biasi, Toro-Verona 21 anni fa valeva lo scudetto. Oggi?
“Oggi vale tre punti. Risposta scontata ma è così. In questo momento dobbiamo solo pensare ad allungare la serie positiva. Poi non dobbiamo...
“Oggi vale tre punti. Risposta scontata ma è così. In questo momento dobbiamo solo pensare ad allungare la serie positiva. Poi non dobbiamo farci fuorviare dai complimenti che ci stanno arrivando in questi giorni. Nel calcio si fa presto a passare dalle stelle alle stalle”.
Meglio i complimenti però di qualcos’altro.
“Sì ma questi devono servire solo da spinta in più per fare ancora meglio”.
Anche perché se no ci si potrebbe montare la testa.
“In questa squadra non è ancora successo e spero che non accada mai”.
Prima di Mantova-Bologna aveva detto pareggio e pareggio è stato.
“Se avesse vinto il Bologna si sarebbe sicuramente rilanciato in classifica. Avremmo avuto un’avversaria in più, anche se credo che a gennaio si rinforzeranno parecchio”.
Il Toro è in questo momento la squadra più in forma del campionato?
“Non so. La classifica dice Mantova: 35 punti dopo 15 partite significa mantenere un ritmo pazzesco. Il campionato di serie B rimane comunque una maratona lunga 42 chilometri. Dal 37esimo chilometro in su la corsa sarà decisiva. Tutto dipenderà dunque dal finale di campionato”.
Domenica contro il Modena una delle migliori partite del campionato, se non la migliore.
“Abbiamo giocato una partita diversa rispetto a quella contro il Piacenza. Lì avevamo giocato più da Toro. Contro il Modena siamo stati più tecnici. Abbiamo dimostrato maggiore maturità, soprattutto nel saper gestire le partite nel migliore dei modi. Devo dire però che anche il Toro pragmatico, quello cinico mi piace”.
Toro tecnico nonostante l’assenza di Rosina.
“Sì, è vero non avevamo le invenzioni di Alessandro, ma c’era la concretezza di Music”.
Stellone come sta?
“Oggi si allena a parte. Lui resta ancora un po’ un’incognita. Mi ha sorpreso però per il tipo di prestazione fornita, di buona qualità. Adesso valuteremo insieme la sua reazione. Roberto è uno che soffre molto a restar fuori. Lui ci tiene a essere al cento per cento, ma anche non al top della condizione ritengo che possa essere fondamentale”.
Fondamentale come lui c’è Taibi, autore ancora una volta di un gran parata nella ripresa.
“Sì, domenica ha preso quel tiro all’improvviso e si è fatto trovare pronto. L’unico difetto è che non para i rigori. Scherzi a parte. Sta giocando un ottimo campionato”.
Sabato a tentare di batterlo ci saranno Adailton e Co. Un attacco veloce quello del Verona molto simile a quello del Catania.
“E’ ancora presto per cominciare a parlare di sabato. Devo dire però che la difesa è riuscita a districarsi bene fino a questo momento in tutte le situazioni: con attaccanti veloci, lenti, alti e bassi”.
Dagli spettatori che si sono visti domenica allo stadio, quella del Toro è una situazione che va controcorrente. Perché?
“Innanzitutto perché il presidente ha dimostrato fin dall’inizio serietà. L’ingresso di Cairo ha smosso notevolmente l’ambiente. Poi indubbiamente perché nonostante le difficoltà iniziali, siamo secondi in classifica. Il pubblico ci sta aiutando molto con il suo calore. In campo li sentiamo vicinissimi a noi”.
Nonostante il freddo Delle Alpi. Ma dal prossimo campionato avrete a disposizione il Comunale, che potrebbe chiamarsi 'Grande Torino'.
“L’ho letto. E’ un’idea che mi piace. Se si chiamasse così sarebbe il giusto tributo a un mito, come quello di quella squadra di Invincibili. L’unica cosa, pensando ai 28mila e rotti di domenica, che mi lascia un po’ perplesso è la capienza. Bisognerebbe provare a vedere se c’è il modo di farlo ampliare.”
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