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Della Casa: ‘Rosina deve consacrarsi’

A Gavi, dove il Piemonte sta per diventare Liguria, tra le colline che diventano montagne e che regalano uno dei bianchi più pregiati del panorama vitivinicolo italiano, all'insegna dello striscione del club Valle...

Redazione Toro News

A Gavi, dove il Piemonte sta per diventare Liguria, tra le colline che diventano montagne e che regalano uno dei bianchi più pregiati del panorama vitivinicolo italiano, all'insegna dello striscione del club Valle Scrivia, si tiene il Toro Day. Bruno Gambarotta viene premiato come Granata dell'Anno da Stefano “Steve” Della Casa, ed è proprio con il Presidente della Film Commission che Federico Floris parla di Torino, di quello deludente visto quest'anno, e soprattutto delle speranze per quello che verrà, speranze che il “padrone di casa” serba per un futuro immediato.Steve Della Casa, questo è il terzo Granata Day: ci sono molte persone per quest'occasione di ritrovo e di festa attorno al Toro.Sì, è una maniera per divertirsi e stare insieme; da queste parti c'è una fede granata insospettata ma profondamente radicata, e infatti di gente ne è venuta tanta nonostante la pioggia. Abbiamo visto il film su Pulici e Graziani, abbiamo premiato Gambarotta come Granata dell'Anno, abbiamo mangiato i ravioli, una bella festa.Prima della festa, la marcia: perchè una marcia?La marcia è un modo particolare di stare insieme. Io ricordo la Marcia dell'Orgoglio Granata ed altre precedenti, ma quella dell'Orgoglio la ricordo appunto...con molto orgoglio, perchè stavamo andando in B, mentre pochi giorni dopo i bianconeri vinsero lo scudetto ed erano un quarto di quelli che c'erano alla nostra marcia. Noi granata non amiamo i salotti, ci piace la strada, ci piace farci sentire; forse anche per questo risultiamo poi così affascinanti.Rivedere i gol di Pulici e Graziani è stato emozionante.Sì, un'emozione, un modo di rivivere il passato. Devo confermare quel che ho sempre pensato, cioé che il vero grande uomo fosse Paolo Pulici, senza nulla togliere a Graziani: lo senti dalle cose che dice. Io ricordo che quando lo vidi esordire, dissi che forse ero pazzo ma che secondo me quello era un ragazzo che poteva combinare qualcosa. Qualcosa ha combinato...Tutti qei gol riportano a un presente in cui il gol è la cosa che serve di più.Sì, è la cosa che serve di più; io non so chi ci sarà là davanti l'anno prossimo, se sarà Bojinov piuttosto che Pozzi, quel che so è qualcosa dovranno fare, perchè l'angoscia di quest'anno era sapere, quando si passava in svantaggio, che ci voleva un miracolo per recuperare anche solo un gol. Ai tempi di Pulici e Graziani, appunto, ricordo che se andavamo sotto pensavo che comunque ce la potevamo fare, perchè uno o due gol li avremmo trovati; adesso, uno o due gol ci mettono quattro giornate ad arrivare.Anche il fattore-campo era ben più sfruttato.Accidenti, sì. Quest'anno stavamo per giocarci la stagione perdendo in casa con l'Empoli, un giorno in cui tutto mi sarei aspettato meno che perdessimo. Che poi il materiale umano non è pessimo, abbiamo una discreta difesa, con qualche innesto in centrocampo e attacco potrebbe arrivare qualcosa di grosso.Per l'attacco si fa il nome di Acqufresca.Acquafresca ci starebbe benissimo, come andrebbero benissimo anche Bojinov o Pozzi, meno il prestito di Balotelli di cui ho sentito, grande talento ma un po' testa matta. Sono contento che non si parli più di Vieri, sarebbe stato un disastro.De Biasi è l'uomo giusto per il Toro?Non lo so, di sicuro conosce bene il Torino. Ha un pregio, che è quello di essere piuttosto testone, e infatti l'hanno licenziato per quello; e un difetto che è quello di tendere a privilegiare l'esperienza alla gioventù, mentre io spero che ragazzi come Rubin, o anche Malonga, possano mettersi in mostra. Mi piacerebbe vedere Asamoah, di cui mi dicono un gran bene. Se è in prestito, beh, spiace, abbiamo un po' troppe situazioni simili. Il prossimo potrebbe essere l'anno in cui, se si opererà bene, si potrebbe fare un salto.Potrebbe essere anche l'anno della consacrazione per Rosina.Sì, se no potrebbe diventare una promessaa mancata; il talento ce l'ha, se è stato in passato al centro di tensioni di spogliatoio ora che è tornato l'allenatore che lo aveva voluto deve giocare come sa, visto che sa fare bene. foto: dalla rete