di Edoardo Blandino
interviste
”Dopo l’andata ci davano per spacciati”
di Edoardo Blandino
Nella settimana che porta alla gara contro il Mantova, è inevitabile che riaffiorino i ricordi di quella incredibile finale play-off vinta proprio contro i lombardi nel...
"Nella settimana che porta alla gara contro il Mantova, è inevitabile che riaffiorino i ricordi di quella incredibile finale play-off vinta proprio contro i lombardi nel 2006. Di quei giocatori che hanno disputato il match, nel Torino è rimasto solo Vailatti, mentre gli altri hanno smesso di giocare, oppure hanno cambiato squadra. Noi di TN stiamo raccogliendo le testimonianze e i ricordi degli eroi di quel giugno. Oggi è il momento di Roberto Muzzi, attaccante che nella gara di ritorno segnò anche la rete che portò ai supplementari il Torino.Roberto, se ti dico Torino-Mantova che cosa ti viene in mente?«Credo che sia stata una grandissima gioia. È stata una partita incredibile. Siamo tornati in A dopo tanti problemi e lo abbiamo fatto davanti ad uno stadio stracolmo.»Segnare fa sempre piacere, ma a segnare in una finale che sensazione si prova?«Semplicemente è stato bellissimo. È un gol che non dimenticherò mai.»Quale è stato il momento più bello?«Non c’è stato un momento particolare. Tutta la giornata è stata incredibile. Dall’inizio alla fine.»Che cosa vi siete detti dopo la sconfitta dell’andata«Ormai tutti ci davano per spacciati. Tutti dicevano che non andavamo su perché avevamo perso 4-2. Gli unici a crederci eravamo noi ed i tifosi. Ricordo il primo giorno di allenamento a Leinì dopo la sconfitta, c’erano non so più quanti tifosi a darci coraggio e fiducia.»Avete sentito grande calore fin da subito.«I tifosi ci davano coraggio e ci incitavano, anche per strada. Dopo la gara di andata e la sconfitta non era facile starci vicino come hanno fatto loro, ma è stata la loro forza. Sono stati incredibili, come sempre.»Al di là delle frasi di rito, quanto contano davvero i tifosi?«Credo davvero che siano importanti. Quando scendi in campo e senti il tifo ti viene da dare di più. Io penso davvero che possano essere il 12esimo uomo in campo, soprattutto se il tifo è come quello granata. Ci hanno caricato tantissimo e credo poi che li abbiamo ripagati del sostengo che ci hanno dato.»Ti è capitato spesso di giocare in uno stadio come il Delle alpi tutto stadio esaurito?«Sì, mi è successo tante volte, ma quel giorno è stato speciale. Tutto lo stadio era granata, tutti cantavano dall’inizio alla fine. Lo stadio esaurito come in quella occasione è stata un’emozione davvero unica.»
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