di Andrea Ferrini
interviste
”Il partner d’attacco ideale per Bianchi? Antenucci”
di Andrea Ferrini
Centoventicinque reti, secondo solo a Pulici, derby indimenticabili e un cuore, in gran parte, granata. Non ha bisogno di troppe presentazioni Marco Ferrante, forse l’ultimo vero...
Centoventicinque reti, secondo solo a Pulici, derby indimenticabili e un cuore, in gran parte, granata. Non ha bisogno di troppe presentazioni Marco Ferrante, forse l’ultimo vero bomber che il Torino abbia vantato tra le sue fila.
Quando si parla di Toro Marco-Gol è sempre contento e aggiornato sulle ultimissime vicende. Lo abbiamo intervistato in esclusiva. Dopo l’addio al calcio giocato Ferrante è rimasto nell’ambiente per svolgere l’attività di procuratore, come ti trovi in questo ruolo? "Bene, ho un’agenzia di servizi e sono soddisfatto di come procede il mio lavoro. Ho la fortuna di svolgere un’attività che non mi tiene troppo lontano dal manto erboso, il mio pane quotidiano". Un anno fa hai portato a Torino il giovane centrocampista francese Boubakary Diarra, cugino del più noto Lassana. Come procede la sua crescita? "È ancora giovane, classe 1993, ha ancora tanta strada da percorrere. Sono convinto che sia un gioiellino e che al Toro possa fare più che bene. Il prossimo anno sono sicuro che otterremo degli importanti riscontri da parte sua".Nonostante i tuoi impegni segui ancora il Toro? Trovi il tempo di venire allo stadio? "Parte del mio cuore, se non tutto, è granata e continuo a tenermi aggiornato sull’andamento della squadra. Quando non sono all’estero per lavoro vengo sempre molto volentieri allo stadio". A gennaio sono arrivati, per il reparto offensivo, Antenucci, Pagano e Gabionetta. Come giudichi, da ex giocatore, la situazione dell’attacco granata? "Il punto fermo e indiscutibile, non solo dell’attacco, ma di tutto la squadra è sicuramente Bianchi. Non voglio entrare nel merito di quanto successo nella gara contro il Pescara, perché non vivendo la situazione dall’interno non conosco i particolari, però anche in quella gara Rolando ha dimostrato una grinta e una forza di cui il Toro non può fare a meno. Gabionetta, di cui è arrivato il transfer ieri, lo conosco poco ma ne parlano molto bene. È improbabile che parta da subito titolare perché deve recuperare il ritmo partita. Antenucci è un grande giocatore e penso sia stato un ottimo acquisto. Nel complesso il Torino ha sulla carta l’attacco più forte del campionato. Ora bisogna mettere in pratica la teoria".Il partner ideale per Bianchi? "Rispondo Antenucci. Le loro qualità si completano: uno prima punta potente, l’altro agile e rapido".Come vedi la battaglia per la promozione? "Sinceramente penso che il Torino possa puntare solo ai playoff. Il trittico Atalanta, Siena e Novara si contenderà i due posti per la promozione diretta, bisogna solo scoprire quale delle tre cederà. Per i playoff bisognerà fare molta attenzione al Varese. Sannino lo conosco bene, è un grande allenatore e un grande motivatore. Sarà molto dura per chi dovrà scontrarsi contro di loro". Per chiudere c’è un aneddoto in particolare che associ all’essere granata? "Risale al mitico derby del 3-3. Era il periodo nel quale Cimminelli voleva vendermi e, in occasione del derby, intimò a Camolese di non schierarmi in campo. Passai tutto il primo tempo in panchina e andammo al riposo sotto di 3 gol. Nella ripresa Camolese, data la situazione, ignorò i dettami del presidente e mi fece scendere in campo. Sentii dentro di me una forza incredibile, una rabbia tale che avrei potuto giocare da solo contro un muro. Il risultato? Un gol, due assist e un ricordo bellissimo che porterò sempre nel cuore".
© RIPRODUZIONE RISERVATA