Esclusiva

Kone: “Sono pronto per la Serie A. A Cosenza sto migliorando caratterialmente”

COSENZA, ITALY - JULY 31: Ben Kone of Cosenza competes for the ball with Giacomo Ricci of Juve Stabia during the serie B match between Cosenza Calcio and SS Juve Stabia at Stadio San Vito on July 31, 2020 in Cosenza, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images for Lega Serie B)

Il centrocampista ora al Cosenza racconta la sua esperienza in prestito e fissa i prossimi obiettivi personali

Roberto Ugliono

Pescato da Massimo Bava quando giocava nella Vigor Perconti, Ben Lhassine Kone è stato uno dei migliori giocatori della Primavera del Torino sotto la gestione Coppitelli. Giocatore di fantasia e con un gran ritmo di gioco, in granata ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa di categoria. Dall'anno scorso è in prestito al Cosenza, ma la passata stagione per Kone non è stata delle più fortunate. Partito subito forte con tante presenze in cadetteria nella prime giornate, si è poi rotto il crociato e ha così perso il resto del campionato. Quest'anno è tornato proprio in Calabria ed è riuscito a trovare più continuità.

Ciao Ben, come prima cosa ti chiedo di fare un bilancio della tua stagione al Cosenza. Come la reputi?

"A livello personale posso dire che sto bene, mi sono ripreso bene dall’infortunio. Ora stiamo pensando a finire bene la stagione, perché abbiamo avuto tre giorni dir riposo. Sono soddisfatto del mio percorso".

L’anno scorso una stagione difficile. Prima l'infortunio e poi il Covid ha fermato tutto, quanto è stato difficile ripartire?

"La mia stagione scorsa non la augurerei nemmeno al mio peggiore nemico. All’inizio in ritiro avevo ancora un po’ di sofferenza. Poi dopo le prime partite ho ritrovato la condizione. Adesso mi sento veramente bene".

Il precampionato con il Toro e poi il ritorno a Cosenza, prossimo obiettivo trovare più continuità in B? O ti senti pronto per giocare in A?

"Io non vorrei sbilanciarmi, perché non so cosa possa succedere da qui alla fine del campionato. Ora voglio finire bene con il Cosenza, poi ci saranno le vacanze per riflettere. Io mi sento pronto per giocare in A, me lo dicono tutti. Certamente dovrò migliorare tante cose. Per migliorare c’è bisogno di stare in un ambiente che ti consenta di alzare il tuo livello. Adesso sto facendo una stagione in cui sto migliorando tanto, soprattutto caratterialmente. Con i grandi si migliora sempre".

Facendo ancora un passo indietro. Com'è stato il ritiro con la Prima squadra quest'estate?

"Col Torino è il secondo ritiro che faccio. Non avevo i conti chiari, perché l'anno prima in B avevo iniziato a giocare e poi mi sono fatto male. Per me era difficile vedere la differenza tra la stagione 2018/2019 e quella 2019/2020 perché a livello fisico dovevo ancora recuperare e non ho lavorato molto con la squadra. Quest’estate a Torino potrò vedere come e dove sono migliorato. Sono valutazioni che si fanno durante il ritiro. Quest'estate gli ultimi giorni, prima di partire per Cosenza, mi ero dovuto fermare perché avevo ancora male al ginocchio".

Per ora hai segnato un gol bellissimo al Monopoli in Coppa Italia. Che obiettivo ti sei posto per il finale di stagione?

"Vorrei mettere il mio talento a disposizione della squadra. Vorrei fare l’ultima parte di stagione per aiutare il Cosenza. Non mi sono fissato obiettivi su gol assist. Voglio sacrificarmi, aiutare tutti ed essere più cattivo davanti alla porta. Ero partito pensando di fare 5 gol e 5 assist".

Parlando di Torino. È appena tornato Coppitelli. Riuscirà secondo te a salvare la Primavera?

"Ah il maestro. È una persona che stimo tanto, sono contento che sia tornato a casa. Negli anni passati aveva fatto benissimo il Torino e non merita di stare in fondo alla classifica. Penso che Coppitelli farà benissimo, se i giocatori si metteranno a disposizione". 

Parlavi della stima per lui. Cosa ti ha dato?

"Ogni tanto ci sentiamo e mi continua a dare consigli sulle partite e continua a dirmi come comportarmi. Ci sentiamo quasi sempre". 

Un ultima domanda non potevo che fartela sulla morte di Guerini. Che ragazzo era?

"Guerini era un grande campione. Anche quando veniva in Primavera si vedeva che aveva qualcosa in più. Aveva un modo di toccare la palla incredibile. Sapere che non ci sia più è sconvolgente. Era un ragazzo che voleva veramente andare bene nel calcio. Faceva qualche errore come tutti e lui ha sempre voluto rimediare ai suoi errori. Mi dispiace tanto per la famiglia, Guero da lassù gli sarà sempre affianco".

tutte le notizie di

Potresti esserti perso