interviste

”La favola non è finita”

di Davide Agazzi

Un campionato strepitoso, bel gioco e tanti punti. Questo è il Novara di Pasquale Sensibile, direttore sportivo dei piemontesi dal 2009. Con lui, la squadra ha intrapreso un cammino incredibile,...

Redazione Toro News

di Davide Agazzi

Un campionato strepitoso, bel gioco e tanti punti. Questo è il Novara di Pasquale Sensibile, direttore sportivo dei piemontesi dal 2009. Con lui, la squadra ha intrapreso un cammino incredibile, centrando, prima, una storica promozione in Serie B e dando, poi, lezioni calcistiche a molte compagini cadette. In questi giorni di fervente calciomercato, abbiamo intervistato Sensibile per sapere la sua su questo campionato e scoprire che fine faranno i gioielli del Novara.

Direttore, partiamo dall'ultima partita. Avete cominciato l'anno con una sconfitta, la favola è finita?

Non credo proprio. La squadra, nonostante il risultato, ha fornito una prestazione rassicurante. Noi siamo sereni, abbiamo disputato un grande girone di andata. Nella prima parte di questo campionato siamo stati anormali, stupefacenti. Se abbiamo fatto qualche passo falso, bisogna dare merito anche alle ottime squadre che abbiamo affrontato.

Parlando di Serie B, come vede il campionato in corso?

E' un campionato che, rispetto agli ultimi anni, ha ritrovato verve e brillantezza. Sono emerse anche delle buone individualità. Certo, bisogna registrare che nelle prime sei posizioni ci sono due neopromosse. Questo credo sia un fattore positivo.

Tornando al Novara, il vostro campo sintetico ha destato gli animi di parecchi allenatori. Lei cosa risponde?

Guardi, si sono lamentati solo quelli che hanno perso. Credo sia stato molto poco rispettoso dare la colpa ad un campo. L'unico allenatore che non si è lamentato è stato Mondonico, una delle figure più esperte di questo campionato. Se le altre squadre si lamentano, posso benissimo dargli l'indirizzo così che si comprino un sintetico anche loro. Secondo me, farebbero bene a starsene zitti.

Tutti han parlato del Novara rivelazione, ma dietro a questa squadra c'è un progetto. Vi sentite un modello?

Non so dirle se possiamo definirci un modello, certamente dietro a questi ragazzi c'è un grande progetto. Siamo consapevoli di essere una bella realtà del calcio italiano, questo si. Siamo un gruppo di lavoro molto giovane, con molto entusiasmo. Inoltre, se tutto questo è possibile, devo ringraziare la famiglia De Salvo, che mi ha sempre appoggiato in questi anni.

Parlando dell'imminente futuro, sabato affrontate il Padova. Che partita sarà?

Io credo che il Padova sia la squadra che abbia più logica di categoria. Hanno un allenatore che ha dimostrato di saper vincere, un grande direttore sportivo, che ha scritto pagine di storia calcistica ed un ottimo presidente. Spero possa essere un bello spettacolo per il pubblico e mi auguro che il Novara possa riprendere il suo cammino.

Infine, è doveroso parlare di calciomercato. Non si muove davvero nessuno?

Con l'acquisto di Parola abbiamo coperto i diciannove posti disponibili per la Serie B. Quindi, siamo al completo. Poi, io l'ho ripetuto più volte, nessuno dei nostri giocatori è incedibile. Al momento non vogliamo cedere nessuno, in nome di un progetto che ci mantiene primi in classifica. E' chiaro che, se dovesse arrivare un'offerta indecente, saremmo pronti a trattare, ma al momento ci sono state solo chiacchiere da bar.