interviste

”La gente del Toro ti dà una spinta in più”

di Valentino Della Casa

Fu uno dei protagonisti che più emerse da quell'ultimo, bel Torino di Mondonico, che riuscì a vincere una Coppa Italia. Daniele Fortunato, di ruolo centrocampista, proprio nella...

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa

Fu uno dei protagonisti che più emerse da quell'ultimo, bel Torino di Mondonico, che riuscì a vincere una Coppa Italia. Daniele Fortunato, di ruolo centrocampista, proprio nella stagione 1991-1992 venne acquistato a titolo definitivo dal Bari (23 partite, 2 gol), dopo essere già stato a Torino, ma con l'altra squadra. Nel biennio granata, Fortunato poté esprimere al meglio tutto il suo potenziale, segnando anche 4 reti in 59 gare, tanto che Mondonico (cui per anni ha fatto da chioccia come allenatore all'AlbinoLeffe) lo considerò come perno della squadra, vista la capacità di giocare non solo a centrocampo, quanto anche in difesa. A pochi giorni da Torino-Bari, Toro News ha sentito in esclusiva l'attuale tecnico dell'AlbinoLeffe, per vivere le sue emozioni da doppio ex.

Buongiorno mister. Torino e Bari sono state esperienze intense, vero?Buongiorno a tutti. “Intenso” è proprio l'aggettivo giusto per indicare il mio trascorso a Bari e a Torino. Con i biancorossi sono rimasto solo 10 mesi, prima di passare in granata, dove ho vissuto un biennio pieno di gioie. Due esperienze sicuramente forti, indipendentemente dai risultati sportivi.

Allude alla retrocessione del Bari?Esattamente. Era la prima volta che andai al Sud per giocare. Trovai un ambiente particolarmente caloroso, con lo stadio gremito che continuava a sostenerci nonostante i nostri brutti risultati. I tifosi furono sempre dalla nostra parte, fino all'ultimo: nonostante la retrocessione di Bari conservo un ottimo ricordo.

Torino e Bari sono due piazze particolarmente focose.Già, giocare in entrambe è faticoso, soprattutto quando sei in A. In B hai pochi alibi, devi per forza vincere per ricreare quell'entusiasmo che, retrocedendo, tifoserie storiche giocoforza perdono. Il Toro finalmente quest'anno l'ha ritrovato, il Bari attualmente un po' meno, ma la rabbia dei tifosi è giustificabile: se sei una squadra di un certo livello, devi vincere per forza, devi essere protagonista.

L'esperienza di Bari fu macchiata da una retrocessione. Quella a Torino, invece?È stata semplicemente fantastica. Abbiamo vinto la Coppa Italia, abbiamo giocato in finale di Coppa Uefa, ci siamo salvati con grande tranquillità. Sono stati i due anni in cui ho avuto il rendimento migliore, in carriera. E poi c'era anche in questo caso un pubblico veramente molto vicino alla squadra. Gente così, ti dà una spinta in più.

Stava parlando di entusiasmo ritrovato in casa granata. Di chi il merito, a suo avviso?Io penso che contino praticamente solo i risultati. Portano felicità, coesione nel gruppo, voglia di ascoltare l'allenatore. Poi certo, Ventura è un decano, ha dato un'impronta importantissima a questa squadra. Una squadra che deve salire per forza, visto l'organico e visto il campionato che sta fin qui conducendo.

Cosa invece sta bloccando il Bari in questo momento?Il Bari sta faticando a trovare quell'equilibrio che gli possa permettere di raggiungere con una certa regolarità i risultati importanti. Torrente è un allenatore molto esperto, e ha tutti i presupposti per fare bene; ha anche una squadra di sicuro affidamento, deve solo trovare la quadratura del cerchio. Tempo a disposizione ancora ce n'è, ma non bisogna tirare troppo la corda, altrimenti poi non si riesce più a recuperare lo svantaggio accumulato.

Carbone, Torrente, Fortunato. Continua la scelta, almeno iniziale, dei giovani allenatori alla guida delle squadre.Siamo giovani, e in questo modo ci devono pagare poco (ride, ndr)! A parte gli scherzi, noi cerchiamo di metterci quell'entusiasmo in più che magari gli allenatori più esperti hanno perso per strada. È bello allenare squadre giovani, c'è molta esuberanza. Poi ognuno cerca di metterci del suo: in Italia ci sono tantissimi allenatori, la bravura sta nel saper dare la propria firma al lavoro di base che viene regolarmente svolto.

Tanti allenatori e tanti esoneri, alla fine c'è sempre posto per tutti.Purtroppo. Non me ne vogliano i colleghi, ma il vizio tutto italiano di esonerare al primo risultato negativo fa del male al nostro calcio. Non c'è la cultura della sconfitta, non si ha pazienza. Anche il Toro recentemente ha avuto i suoi bei problemi con gli allenatori, mi sembra. Alla fine, continuo a ripeterlo, contano solo i risultati. Anche se perdi qui a Bergamo, storicamente piazza tranquilla, le tensioni ovviamente salgono.

Infine, mister, come di consueto chiediamo un pronostico per la partita di domenica. Chi ce la farà?Credo che il Bari non abbia nessuna intenzione di timbrare il cartellino di presenza, senza dare battaglia. Ha le caratteristiche tecnico tattiche per mettere in difficoltà il Toro.

Anche chiudendosi come hanno spesso fatto le squadre all'Olimpico?Probabile, anche perché il Toro è in forma strepitosa e può sicuramente vincere il campionato. D'altra parte, quando vai all'Olimpico, devi prima di tutto pensare a non prendere gol, per poi magari mettere in difficoltà la squadra. Lo svantaggio a Torino contro il Toro diventa deleterio, questo ormai lo sappiamo proprio tutti. I granata comunque partiranno sicuramente favoriti.

Grazie mille, mister.Grazie a voi, un saluto a tutti i tifosi del Toro!

(foto Eco di Bergamo)