"di Alessandro Salvatico
interviste
‘Lazio straripante, ma vedo un buon Toro’
di Alessandro Salvatico
Ha vissuto il granata ed il biancoceleste in alcuni dei momenti più importanti della storia delle due gloriose squadre. Ha visto...
"Ha vissuto il granata ed il biancoceleste in alcuni dei momenti più importanti della storia delle due gloriose squadre. Ha visto i ragazzi più grandi di lui, giovane speranza del vivaio, vincere lo scudetto al Comunale, ha accompagnato la Lazio da Calleri alle prime ribalte europee di Cragnotti; lui stesso ci dice che queste due maglie le ha “nel destino”. Claudio Sclosa, che le tifoserie hanno sempre apprezzato perché quelle maglie le ha riempite di chilometri e sudore, ci parla di Torino-Lazio, che tra soli tre giorni si ritroveranno in campo, l’una contro l’altra, all'Olimpico (quello sabaudo).
"Claudio Sclosa, domenica ci sarà Torino-Lazio.E i granata troveranno la Lazio in uno stato di forma eccellente, chi ha visto ieri sera i biancocelesti ha visto una squadra in condizioni psicofisiche incredibili: hanno annientato la Fiorentina. Non li ho ancora visti dal vivo, ma in tv sì, mentre il Torino l’ho visto anche allo stadio quest’anno, e ieri sera è stato comunque un Toro discreto, soprattutto ha fatto un buon primo tempo. Sarà una bella partita, difficile per entrambe, forse un po’ di più per i granata.
"Probabilmente nessuno si aspettava una Lazio così.No, così no in effetti. Lotito ha operato molto bene, ha concluso buoni affari sul mercato e alcune scommesse sembra averle già vinte, come l’argentino Zarate; ha rinforzato dove ce n’era maggiormente bisogno e ha creato una bella squadra, che ora attraversa un momento magico, perché anche quando ha preso 4 gol a Milano ha comunque condotto benissimo la partita.
"Con Zarate, ma anche con Rosenhal, con Lichsteiner, la Lazio si è mossa molto sul mercato estero: come valuta il lavoro oltreconfine degli operatori granata?Anche il Torino quest’anno ha concluso bene, acquistando Säumel che mi pare un ottimo acquisto, e poi comprando Bianchi; ha operato bene, c’era bisogno di acquisti specialmente in certe zone del campo e sono arrivati.
"Complessivamente, che impressione le sta facendo la squadra di De Biasi?Buona, perché i nuovi acquisti si sono integrati e inoltre ci sono ancora due o tre infortunati importanti; il mister finora non ha avuto la possibilità di avere tutto il potenziale della squadra, ma ciononostante si sta comportando bene direi, visti i risultati, escludendo l’unica sconfitta che è però maturata contro quella corazzata che è l’Inter. Sono ottimista per il campionato del Toro.
"Torino e Lazio: cosa rappresentano per lei?Anni importanti, i più importanti: non voglio esagerare, ma io le avevo entrambe nel destino. La prima partita vissuta allo stadio fu Torino-Lazio, nell’anno dello scudetto, da raccattapalle; il mio esordio in Serie A risale ad una Lazio-Torino; il mio unico gol nei sei anni biancocelesti l’ho realizzato al Toro… Sono molto legato ad entrambe, chiaro poi che con il granata c’è un filo che mi lega, che è il Filadelfia: io ne sono un figlio, chi ha calcato quel campo… Come dire, gli rimane un marchio di fabbrica.
"A proposito di giovanili: quelle in cui lei crebbe erano altra cosa, erano le migliori; conosce la realtà del vivaio granata di oggi?Sono in contatto, non dico quotidiano ma quasi, con chi se ne occupa, con Antonio Comi. I responsabili del settore lavorano benissimo, e ottengono grandi risultati compatibilmente con le risorse: purtroppo gli investimenti sono limitati, il che è dovuto al fatto che Cairo ha avuto una serie di esigenze immediate, quali quella di concentrarsi innanzitutto sulla prima squadra, per sistemare le cose principali e non correre rischi. Al momento, le persone che si occupano delle giovanili granata penso siano le migliori possibili, davvero; sono limitate al bacino del torinese, proprio perché mancano investimenti più consistenti, che senz’altro col tempo arriveranno, per l’importanza che riveste il vivaio per una società.
"Lei, tra l’altro, continua ad occuparsi di giovani anche nel suo lavoro.Sì, cerchiamo di fare il nostro meglio, muovendo nel miglior modo possibile un bel numero di ragazzi. Prevalentemente italiani, è una nostra scelta: pensiamo che ci siano tanti ragazzi da valorizzare sul territorio nazionale, io e il dottor Bonetto. Tra lui e me, il marchio granata è garantito!
"Chiudiamo tornando sulla partita di domenica: un pronostico?No, non faccio mai pronostici; non perché non ci azzecchi mai, ma perché non mi piace, in quanto prima di ogni altra cosa sono un amante del calcio, del bel calcio, quindi il mio augurio è sempre quello di poter vedere una bella partita. E sono convinto che domenica sarà proprio un bel match.
© RIPRODUZIONE RISERVATA