Il noto politologo italiano, tifoso granata, ha vissuto come tutti la lacerante estate che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo granata. Ora che è tutto finito abbiamo voluto sentire le sue valutazioni su quanto è successo.Dopo il pericolo passato è arrivato Urbano Cairo, cosa pensa di lui, sarà il presidente della riscossa? 'La speranza é che Cairo ci creda davvero e che davvero voglia diventare con rapidità e impegno il Presidente che porta il Toro ad essere grande. Non è soltanto questione di soldi, ma di credibilità e di continuità nella guida'.
interviste
Pasquino ‘Dimentichiamo il passato’
Il noto politologo italiano, tifoso granata, ha vissuto come tutti la lacerante estate che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo granata. Ora che è tutto finito abbiamo voluto sentire le sue valutazioni su quanto...
Che idea si è fatto di Luca Giovannone? 'Da un lato, il marchio Toro è molto appetibile. Dunque, non mi sorprende che si trovi sempre qualche pescecane pronto a cercare di fare profitti. Dall'altro, l'assetto societario del Toro, decisivo per consentire ad una squadra di crescere, investire sul futuro, ampliare il suo raggio d'azione e d'attrazione era, con Cimminelli, debolissimo, permeabilissimo, penetrabilissimo. Infine, un Toro robusto e grintoso spaventa un po' tutti, compresi quelli che avrebbero dovuto dare i soldi per la fideiussione di Cimminelli. Cose passate. Quello che conta adesso è la buona gestione e, aggiungo, i buoni investimenti nel vivaio e nella rosa dei giocatori'.
Il Torino s'è liberato di una dirigenza mai amata, resta però il rammarico di non aver potuto assaporare una serie A conquistata sul campo. E' giusto secondo lei che debba pagare la squadra le malefatte di una dirigenza incapace? 'Purtroppo sì: è giusto, ma lo deve essere per tutti. Temo che i regolamenti siano stati applicati con molta generosità al Messina e alla Reggina e con molta cattiveria al Toro e al Bologna. Vorrei che fossero sempre e solo lo stesso peso e la stessa misura'.
Tempo fa il senatore Passigli aveva proposto di dare i club di calcio solo in concessione a degli imprenditori, cosa ne pensa? 'Sono dell'idea che lentamente alcune squadre di calcio come il Torino dovrebbero diventare di proprietà dei tifosi che vogliono comprarne le azioni e promettere di non alienarle mai. Poi bisognerebbe trovare un grande manager che faccia del Toro qualcosa di simile al Real Madrid e al Manchester United e che sappia costruirne un insieme di sport, business e fede che è l'unica ricetta destinata a vivere a lungo e con profitto sportivo e persino economico'.E’ d’accordo sul decreto Pisanu per i biglietti nominali? 'Sono molto preoccupato. Finirà che non riuscirò più ad andare a vedere nessuna partita delle molte possibili quest'anno (a Modena, a Cesena, a Rimini e naturalmente a Bologna) poiché raramente mi sarà possibile acquistare i biglietti in anticipo. Temo anche che i biglietti nominativi non scoraggino i teppisti/criminali, ma gli spettatori normali e le loro famiglie, soprattutto i figli, che decideranno di comprare non i biglietti, ma i decoder. Penso che basterebbero delle sane telecamere a circuito chiuso per individuare i balordi ultras. E poi punirli durissimamente, in via penale e con risarcimenti per danni alle squadre, che dovrebbero potersi rivalere su di loro, come avviene in un paese civile: la Gran Bretagna, non più terra di hooligans impuniti. Lì, hanno imparato tutti a comportarsi in maniera accettabile'.
Crede che il ruolo del sindaco Chiamparino sia stato fondamentale? 'Chiamparino è stato bravissimo, davvero encomiabile e, alla fine, ha avuto un reale successo. Non mi resta che complimentarmi con lui e ringraziarlo di cuore (granata!)'.
Cairo sta spopolando sui media, le piace questo suo modo di fare? 'Viva il presenzialismo/presidenzialismo di Cairo. Spero che sappia fare fruttare la sua presenza anche in sede di Lega e nei rapporti con altri finanziatori e tifosi eccellenti (e danarosi)'.
Cosa ne pensa della squadra allestita? 'Troppo presto per rispondere sulla squadra'.
Una valutazione su questo nuovo campionato di B? 'I campionati cadetti, salvo rarissimi casi, sono imprevedibili. Insisto: quello che conta è la tenuta della società e la fiducia della squadra nelle sue capacità. Sono moderatamente speranzoso, ma, si sa, questa è una qualità granata: sperare e lottare sino all'ultima giornata'.
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Il noto politologo italiano, tifoso granata, ha vissuto come tutti la lacerante estate che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo granata. Ora che è tutto finito abbiamo voluto sentire le sue valutazioni su quanto...
Che idea si è fatto di Luca Giovannone? 'Da un lato, il marchio Toro è molto appetibile. Dunque, non mi sorprende che si trovi sempre qualche pescecane pronto a cercare di fare profitti. Dall'altro, l'assetto societario del Toro, decisivo per consentire ad una squadra di crescere, investire sul futuro, ampliare il suo raggio d'azione e d'attrazione era, con Cimminelli, debolissimo, permeabilissimo, penetrabilissimo. Infine, un Toro robusto e grintoso spaventa un po' tutti, compresi quelli che avrebbero dovuto dare i soldi per la fideiussione di Cimminelli. Cose passate. Quello che conta adesso è la buona gestione e, aggiungo, i buoni investimenti nel vivaio e nella rosa dei giocatori'.
Il Torino s'è liberato di una dirigenza mai amata, resta però il rammarico di non aver potuto assaporare una serie A conquistata sul campo. E' giusto secondo lei che debba pagare la squadra le malefatte di una dirigenza incapace? 'Purtroppo sì: è giusto, ma lo deve essere per tutti. Temo che i regolamenti siano stati applicati con molta generosità al Messina e alla Reggina e con molta cattiveria al Toro e al Bologna. Vorrei che fossero sempre e solo lo stesso peso e la stessa misura'.
Tempo fa il senatore Passigli aveva proposto di dare i club di calcio solo in concessione a degli imprenditori, cosa ne pensa? 'Sono dell'idea che lentamente alcune squadre di calcio come il Torino dovrebbero diventare di proprietà dei tifosi che vogliono comprarne le azioni e promettere di non alienarle mai. Poi bisognerebbe trovare un grande manager che faccia del Toro qualcosa di simile al Real Madrid e al Manchester United e che sappia costruirne un insieme di sport, business e fede che è l'unica ricetta destinata a vivere a lungo e con profitto sportivo e persino economico'.E’ d’accordo sul decreto Pisanu per i biglietti nominali? 'Sono molto preoccupato. Finirà che non riuscirò più ad andare a vedere nessuna partita delle molte possibili quest'anno (a Modena, a Cesena, a Rimini e naturalmente a Bologna) poiché raramente mi sarà possibile acquistare i biglietti in anticipo. Temo anche che i biglietti nominativi non scoraggino i teppisti/criminali, ma gli spettatori normali e le loro famiglie, soprattutto i figli, che decideranno di comprare non i biglietti, ma i decoder. Penso che basterebbero delle sane telecamere a circuito chiuso per individuare i balordi ultras. E poi punirli durissimamente, in via penale e con risarcimenti per danni alle squadre, che dovrebbero potersi rivalere su di loro, come avviene in un paese civile: la Gran Bretagna, non più terra di hooligans impuniti. Lì, hanno imparato tutti a comportarsi in maniera accettabile'.
Crede che il ruolo del sindaco Chiamparino sia stato fondamentale? 'Chiamparino è stato bravissimo, davvero encomiabile e, alla fine, ha avuto un reale successo. Non mi resta che complimentarmi con lui e ringraziarlo di cuore (granata!)'.
Cairo sta spopolando sui media, le piace questo suo modo di fare? 'Viva il presenzialismo/presidenzialismo di Cairo. Spero che sappia fare fruttare la sua presenza anche in sede di Lega e nei rapporti con altri finanziatori e tifosi eccellenti (e danarosi)'.
Cosa ne pensa della squadra allestita? 'Troppo presto per rispondere sulla squadra'.
Una valutazione su questo nuovo campionato di B? 'I campionati cadetti, salvo rarissimi casi, sono imprevedibili. Insisto: quello che conta è la tenuta della società e la fiducia della squadra nelle sue capacità. Sono moderatamente speranzoso, ma, si sa, questa è una qualità granata: sperare e lottare sino all'ultima giornata'.
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