interviste

”Per il Crotone una stagione da sogno”

di Edoardo Blandino

Salvatore Gualtieri è presidente del Crotone da due soli anni, ma ha trascorso la vita nella società rossoblu. Da sempre và in panchina ad assistere alle...

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

"Salvatore Gualtieri è presidente del Crotone da due soli anni, ma ha trascorso la vita nella società rossoblu. Da sempre và in panchina ad assistere alle partite e vive il calcio come un vero tifoso. Le sue parole, però, sono sempre equilibrate e cerca di mantenere un certo distacco in ogni sua analisi. Da quando è diventato il massimo dirigente ha ottenuto la promozione in Serie B l’anno scorso e in questo campionato la squadra sta disputando una stagione di alto profilo.Presidente, è d’obbligo cominciare con i complimenti per il campionato che state facendo.«Grazie, grazie davvero. Per noi questo è un campionato storico. Mai siamo arrivati così in alto, per cui c’è grande soddisfazione. Devo fare un grande ringraziamento da parte mia ai ragazzi, all’allenatore e al gruppo. A inizio anno era impensabile una classifica del genere: 50 punti a 6 giornate dalla fine. È un grosso traguardo.»Adesso siete appagati, oppure volete provare a raggiungere i play-off?«Noi vogliamo fare bene. Vogliamo giocare il sabato partita per partita. Vogliamo fare bene come sempre da inizio campionato, anche se arriviamo da una partita persa immeritatamente. La classifica ci gratifica e ci ingolosisce. Arrivare fra le prime otto sarebbe un risultato storico. Abbiamo visto come questo sia un campionato equilibrato e difficile, dove si gioca partita per partita. A questo punto giochiamo e cerchiamo di ottenere il massimo. La nostra aspirazione è battere il nostro record, cioè arrivare nelle prime otto. Poi, quando sei lì, ottavo o sesto posto può succedere di tutto.»Ma qual è il vostro segreto? Come siete riusciti a centrare una promozione e a disputare subito un campionato di questo livello?«È molto semplice. Me lo hanno chiesto anche l’anno scorso, dopo che abbiamo fatto un’impresa anche la passata stagione, nonostante fossimo in una situazione finanziaria molto difficile, siamo riusciti a ribaltare tutti i pronostici e quest’anno ci stiamo ripetendo. Il segreto è semplice: tanta passione per questo sport e per questi colori. Io sono in questa società da sempre, da quando c’era mio padre. Qui c’è tanta umiltà, tanta voglia di lavorare. Abbiamo un gruppo di addetti veramente professionale, un mister che ha voglia di lavorare. Cerchiamo di selezionare solamente allenatori e calciatori dai valori semplici. E poi, c’è grande rispetto dei ruoli.»Continui.«Non tutti conoscono la storia di questa società. Questa squadra era in prima categoria, non era la prima squadra della città. Da quando è arrivata la solidità economica questa squadra ha vinto otto campionati in dieci anni. Non ci saremmo mai riusciti se non ci fosse stato un grande rispetto del lavoro altrui. Sono presidente da due anni e posso dire che il rispetto è fondamentale. Quando il presidente vuol fare l’allenatore o l’allenatore il presidente, quando il giocatore vuol fare l’allenatore o, in generale, quando c’è confusione, non si va da nessuna parte. Ognuno deve fare il suo.»Quando conta il budget a disposizione?«Non sempre chi ha un budget alto vince e non sempre chi vince ha un budget alto. Succede nelle categorie inferiori, così come succede in Europa. Nel calcio, per fortuna, contano anche altri valori. Contano le motivazioni, la serietà della società e il gruppo. E poi, non dimentichiamo una cosa: alla fine , chi arriva sulla palla prima degli altri ha buone possibilità di vittoria. Il budget è certamente importante, ma, per fortuna, contano anche altri fattori.»Dopo l’addio di Moriero avete deciso di puntare su Lerda. Come mai?«Lerda lo stavamo seguendo da tempo. Addirittura poteva venire a Crotone già l’anno prima. Lo conoscevamo fin dalla sua prima esperienza al Pescara, quindi lo avevamo sott’occhio. Lo abbiamo scelto proprio per le caratteristiche dette prima. Guadiamo molto l’Uomo. Lerda è un professionista serio che lavora con voglia ed umiltà. Lo seguivamo per quel motivo. L’anno prima non siamo riusciti a tesserarlo e abbiamo puntato su Moriero, un allenatore con le sue stesse caratteristiche. Poi ci è capitata la possibilità di prenderlo e non ce lo siamo lasciati scappare.»A Torino Lerda è molto apprezzato. Se un giorno dovesse arrivare un’offerta, lo lascereste partire?«Sinceramente, stiamo vivendo un momento storico e la riconferma dell’allenatore è il nostro ultimo pensiero. Ma lo dico in senso positivo. Vogliamo lasciarlo tranquillo, non roviniamo tutto. Abbiamo una parola con Lerda, ci siederemo a fine campionato e discuteremo di una eventuale riconferma. È successo lo stesso Gasperini, che poi ha fatto una grande carriera. È successo con Moriero: anche lui farà una grande carriera. Se Lerda rimarrà sarò molto felice, ma lo sarò altrettanto se dovesse fare una carriera degna. Per noi sarebbe un motivo di orgoglio.»C’è stato un momento particolare in cui vi siete resi conto di poter competere a buoni livelli anche in B?«Sì. Non è stato solo per il risultato eclatante, ma soprattutto per quanto si è visto in campo. È stato quando abbiamo vinto a Grosseto 4-0. Nonostante la domenica successiva abbiamo perso in casa 3-0 con l’Albinoleffe, ci siamo resi conto, con quel risultato, di poter fare un campionato di alto livello. Anche perché il Grosseto stava e sta tutt’ora facendo un’ottima stagione. Poi ci sono state altre vittorie storiche, come quella con il Modena e con il Torino.»A proposito di Torino, che partita dovranno aspettarsi i granata?«Sarà il solito bel Crotone, una squadra che tutti conoscono e che gioca a calcio. Giochiamo per vincere, cercando di imporre il nostro gioco. Non c’è bisogno di dire che davanti troveremo uno squadrone come il Toro, ma noi non attenderemo l’avversario. Mi auguro che sia una gran bella partita. Stiamo facendo prestazioni importanti e il pubblico si sta divertendo. Poi, ovviamente, da presidente spero che vinca il Crotone.»Ha qualche ricordo particolare della gara di andata?«Come faccio a non avere ricordi di quella partita? Ho ancora la foto sul mio cellulare del tabellone del punteggio finale. Lo dico con sincero orgoglio. Io seguo la squadra in panchina da 10 anni, mi piace stare vicino. Quella è stata una gara incredibile, non sai nemmeno quando ti capiterà più un’occasione simile.»Quella dell’andata fu una gara particolare, decisa da episodi incredibili. Qualcuno ha sollevato anche dubbi sul reale impegno dei granata in quel match.«Non so che partita qualcuno abbia visto, ma diciamo la verità: il Torino ci ha obbiettivamente schiacciato nell’area di rigore in tutto il secondo tempo. Abbiamo portato a casa 3 punti perché il nostro portiere ha fatto due miracoli. A chi ha dei dubbi suggerisco di rivedersi la partita. Siamo riusciti a sfruttare due errori e poi ci siamo chiusi dietro. Non ci hanno pareggiato solo perché il nostro portiere ha fatto due grandi parate e loro hanno sbagliato qualche palla sotto porta. Non c’è davvero nessun dubbio. Purtroppo nel calcio ci sta di perdere qualche gara così. Noi col Mantova abbiamo perso perché il nostro portiere ha sbagliato due usciti su calcio d’angolo. Purtroppo è un ruolo particolare dove non si può sbagliare mai o prendi gol. Ma all’andata ci andò particolarmente bene, perché vidi davvero un bel Torino.»Grazie presidente e in bocca al lupo.«Grazie e in bocca al lupo anche a voi.»