interviste

”Pochi ritocchi e Torino pronto per la A”

Quando una stagione si conclude con l’esonero vuol dire che qualcosa non è andato per il verso giusto ma la prima esperienza in B da allenatore non è stata del tutto negativa per Giuseppe Scienza. Il suo Brescia per...

Redazione Toro News

Quando una stagione si conclude con l’esonero vuol dire che qualcosa non è andato per il verso giusto ma la prima esperienza in B da allenatore non è stata del tutto negativa per Giuseppe Scienza. Il suo Brescia per parecchie partite ha espresso un bel gioco ed il merito della crescita di alcuni giocatori (Salamon, El Kaddouri, Jonathas per fare qualche nome) è certamente anche suo. In esclusiva per Toro News lo abbiamo contattato per una sua opinione sul momento del Torino e di ciò che potrà accadere in B da qui alla fine, oltre che per la questione calcioscommesse che sta tenendo banco in queste ore.

Buongiorno Scienza, partiamo da un Torino che nelle ultime giornate sta andando a corrente alternata. La pesante sconfitta contro il Verona, il rotondo successo con il Gubbio e infine lo scivolone di Empoli. Come se lo spiega?

“La serie B è così, un campionato lungo e faticoso, durante il quale non si può avere sempre la forma ottimale. Ci stanno le sconfitte e sabato il Torino affrontava un Empoli in salute, che in precedenza aveva battuto anche il Varese a domicilio. E poi non è solo la squadra di Ventura a fare dei passi falsi, i risultati recenti lo dimostrano. Il Pescara, il Verona che perde sul campo dell’ultima in classifica. La B è questa e l’alternanza di risultati non mi sorprende”.

Quindi il Torino rimane a suo parere la grande favorita per la promozione?

“Sì, sono di questa idea. La partita di sabato ha dimostrato che anche le squadre di bassa classifica ti possono mettere in difficoltà per una semplice ragione: il divario tra la prima e l’ultima in novanta minuti non è enorme, anzi. Poi, certo in otto-nove partite il discorso è diverso, ma in una gara può accadere tutto ed il contrario di tutto. Anche le cosiddette piccole hanno giocatori in grado di cambiare le sorti di una gara”.

E insieme al Torino chi vede nei primi due posti al termine della stagione?

“Il Verona, insieme ai granata mi sembra la squadra più attrezzata. Un gradino più indietro Pescara e Sassuolo, nonostante si tratti di compagini forti che meritano sicuramente la posizione che occupano in questo momento”.

Torino come prima candidata per la promozione, quindi. In caso davvero di A, come dovrà agire in estate la società? Qualche ritocco oppure si deve cambiare tanto per poter raggiungere gli obiettivi?

“Cambiando troppo quando una squadra è solida si rischia di perdere gli equilibri. La rosa attuale è forte e credo che con qualche ritocco, senza rivoluzioni, possa fare bene anche nella massima serie”.

Questi sono giorni importanti per la questione calcio scommesse. Che idea si è fatto della vicenda? Società danneggiate o è giusto che paghino per il comportamento dei loro giocatori?

“Purtroppo la responsabilità oggettiva porta a conseguenze per le società. Certo che se esse sono totalmente innocenti è un peccato che debbano pagare. Io, comunque, ho l’impressione che qualche giocatore sia stato preso sotto torchio da persone poco pulite e questo mi fa dispiacere. Perché fondamentalmente credo si tratti di bravi ragazzi, che se hanno commesso degli errori è giusto vengano puniti a dovere, ma la cosa ancora più grave è il coinvolgimento delle società”.

La soluzione potrebbe essere quella di adottare playoff e playout anche in A?

"In Belgio è così e potrebbe essere interessante proporre questo esperimento anche in Italia, per evitare che il campionato perda di interesse ad un certo punto e sorgano queste problematiche. In B sembra sia riuscito. In realtà, playoff o non playoff quello da fare è cambiare radicalmente la mentalità, se non siamo pronti alle scommesse andrebbero tolte anche esse. Ma è un discorso molto esteso, considerando che le agenzie di scommesse sono sponsor delle squadre e lo stato ed il calcio hanno bisogno di soldi in questo momento di crisi economica. I cittadini devono essere in grado di gestire la situazione, stare attenti a non cadere in questa trappola e i giocatori, che guadagnano tanto, cercare di non farsi tirare dentro da personaggi poco puliti. Mi auguro che questa situazione finisca in breve periodo per poter parlare esclusivamente di calcio giocato”.