Pulici: sono il primo tifoso del Toro

Puliciclone: la leggenda granata. Il mito dei tifosi del Toro, ricorda Meroni e analizza la situazione del Toro attuale.Lo incontriamo all’inaugurazione del club “Valtriversa Granata”, circondato d’affetto da tutti i presenti, da lui ricambiato con una disponibilità totale.Pulici, come spiega la testimonianza d’amore dei tifosi?Sono sempre splendidi. È un affetto, anzi un amore, più che tifo per una squadra. Una magìa tangibile che contraddistingue i cuori Toro.È difficile essere l’icona del Toro?Questo riconoscimento mi gratifica tantissimo, sono orgoglioso. Vuol dire che ogni volta che ero in campo e cercavo di trasmettere qualcosa di personale ci sono riuscito. Lo devo anche a tutte le persone che mi hanno amato e mi hanno fatto rivivere con i loro ricordi le gesta del Grande Torino.Tanto affetto dai tifosi e mai una chiamata in società?La società fa la sua strada ed io faccio la mia. Questo, però, non vuol dire che la società nei miei riguardi ha fatto qualcosa di sgradevole, anzi non c’è nessun problema.Però nelle altre squadre, i giocatori più rappresentativi fanno parte della società…Cito un proverbio lombardo: “per fare una croce ci vanno due legni”. Quindi per lavorare insieme ci vogliono due parti in totale accordo. Che ci sia Pulici in società non è importante. Io faccio parte del Toro, sono il suo primo tifoso e lo sarò sempre.40 anni fa moriva Meroni, un suo ricordo?Su di lui c’è poco da dire. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di vederlo giocare. Un campione indimenticabile che ci ha lasciato troppo presto.Come valuta il Toro attuale?A differenza della scorsa stagione, qualcosa di tecnico c’è. Novellino dovrà lavorare molto per trovare l’affiatamento. Mancano i gol, questo sì.Manca un Pulici?Questo è difficile. Bisogna trovare uno che muova la rete, che la butti dentro, altrimenti tutti gli sforzi sono inutili. Rocco diceva: “Il calcio è solo un enorme tentativo di fare gol, tutto il resto sono monade”.