Il grande pubblico televisivo lo ha cominciato ad apprezzare una quindicina d’anni fa, quando indossò i panni di Tano Cariddi ne 'la Piovra'. Oggi Remo Girone, classe 1948, torna in tv nella fiction sul Grande Torino, interpretando Ferruccio Novo.Cosa ha significato per Lei cimentarsi nel ruolo del presidente della leggenda?'Una grande emozione che mi ha riportato alla mente i ricordi della mia famiglia. Mio padre Rolando era torinese, lui e mia madre si erano stabiliti in Africa dopo la guerra (Remo Girone è nato in Eritrea, ndr), ma i legami con l’Italia erano sempre fortissimi. E io da piccolo mi sono sentito raccontare più volte della tragedia di Superga. Il Grande Torino, assieme a Coppi e Bartali, sono stati i personaggi dello sport di cui mio padre citava le imprese'.Quanto ha dovuto documentarsi per questo ruolo?'Non molto, perché molte cose di questo presidente le conoscevo già attraverso i racconti di mio padre. E poi al resto ci ha pensato il regista, Claudio Bonivento, che aveva studiato benissimo la sceneggiatura, creando un’atmosfera particolare'.Lei ha detto che questa fiction ha un valore sociale. Perché?'Insegna anche alle giovani generazioni qualcosa di un periodo importante della nostra storia. I giocatori del Grande Torino, questo presidente Novo che per loro era come un secondo padre, erano il simbolo di un’Italia che cercava il riscatto, che vedeva in questi ragazzi che dormivano in ostelli, che andavano allo stadio a piedi e non su fuoriserie rombanti persone simili a loro. Oggi quel calcio non esiste più'.C’è un aneddoto particolare che la lega al Grande Torino?'Io abito a Roma e il mio macellaio, quando ha saputo che avrei fatto la parte del presidente Novo, mi ha raccontato di quella volta che il Torino vinse 7-1 a Roma. Lui era allo stadio e mi ha detto che tutto il pubblico si alzò in piedi ad applaudire a fine partita, perché quella squadra non era amata solo dai suoi tifosi'.Fiorellino è juventino. Non è che scopriamo che anche Remo Girone…'Io non sono tifoso di nessuna squadra. Vivendo a Roma, ho una simpatia per le squadre della capitale, ma ho sempre avuto un debole per il Toro, i racconti di mio padre hanno lasciato il segno'.E del Toro di oggi cosa mi dice?'Ho seguito tutte le vicende durante quest’estate. Cosa dire? Io conosco Cairo, mi sembra una persona perbene e un presidente che ha grande voglia di riportare il Torino a livelli importanti'.Massimo De Marzi
interviste
Remo Girone: ‘L’emozione di essere Ferruccio Novo’
Il grande pubblico televisivo lo ha cominciato ad apprezzare una quindicina d’anni fa, quando indossò i panni di Tano Cariddi ne 'la Piovra'. Oggi Remo Girone, classe 1948, torna in tv nella fiction sul Grande Torino, interpretando...
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