"Ha ancora negli occhi l’assist con cui uno dei suoi protetti, Alberto Gilardino ha favorito il secondo gol alla Germania. “Ha fatto un tocco alla Maradona che poteva essere esaltato di più dai media”. C’è da credergli se a parlare è Francesco, Ciccio, Romano. Alfiere del primo scudetto del Napoli di Maradona e soprattutto cuore e cervello del Toro di Fascetti e Mondonico, durante l’era Borsano, oggi, appesi gli scarpini al chiodo, è entrato a far parte del gruppo di procuratori di Beppe Bonetto che segue, fra gli altri, gli azzurri campioni del mondo Peruzzi, Zambrotta, Zaccardo e Gilardino.
interviste
Romano: ‘Toro, che peccato lasciarti’
Ha ancora negli occhi l’assist con cui uno dei suoi protetti, Alberto Gilardino ha favorito il secondo gol alla Germania. “Ha fatto un tocco alla Maradona che poteva essere esaltato di più dai media”....
"Romano, se l’aspettava il primo posto al mondiale ?
"No, almeno all’inizio. E’ un titolo cresciuto anche nel gruppo piano piano. Mi dicevano Gilardino e Zaccardo che all’inizio non ci credevano nemmeno loro, poi è cresciuta cammin facendo la consapevolezza, quindi convinzione e determinazione hanno fatto il resto. Una soddisfazione doppia dal momento che su un gruppo di 23, 4 ragazzi sono della nostra società.
"Cosa pensa della sentenza su Calciopoli ?
"Aspettiamo il secondo grado di giudizio prima di fare commenti. Non si conoscono nemmeno le motivazioni, per cui credo di essere nel giusto nell’aspettare la seconda puntata. Penso che ne vedremo ancora delle belle.
"Lei ha giocato sia al Comunale che al Delle Alpi con il Toro. Che differenza c’era in campo ?
"Il Comunale, seppure fossimo in serie B, portava una passione e un calore incredibile, giocavamo con il fiato dei tifosi sul collo. Quell’anno poi è stato fantastico per cui il ricordo è ancora più bello e la curva era sempre piena.
"Il Delle Alpi invece ?
"Al Delle Alpi, nonostante l’ottimo campionato di A, c’erano i 20-30 mila del Comunale ma sembravano meno vicini. Verrebbe quasi da dire meglio la B al Comunale che la A al Delle Alpi per quanto la differenza sia abissale. Certo che la A è meglio in ogni caso.
"Lei ha giocato sia a Napoli che a Torino, due tifoserie molto calde…
"Ho visto Torino-Mantova e il tifo granata è sempre unico, i tifosi hanno sempre messo in soggezione gli avversari. La passione del tifoso è sempre importante. La differenza è che a Napoli non c’era spazio per altri tifosi di altre squadre. Però accomunerei la passione di due realtà straordinarie.
"Lei fa parte di un gruppo che segue circa 80 giocatori, chi si sente di sponsorizzare con Cairo?
"Cacìa del Piacenza è uno destinato a ripetere le gesta di Gilardino, anche se di talenti così puri non ne nascono molti. Potrebbe essere un buon investimento per il futuro. E’ giovane ed è quasi una certezza, tenuto conto che ha 23 anni.
"Un giudizio sul mercato del Toro?
"Finora mi pare che la filosofia della società è stata quella di mettere insieme un mix equilibrato di giovani e vecchi per aprire un ciclo, inserendo dei giovani di qualità e di prospettiva a fianco di giocatori esperti, una buona ricetta per il futuro.
"Mai rimpianto di aver lasciato il Toro ?
"Sì. A me è dispiaciuto esser venuto via, anche se poi ho passato due anni belli a Venezia. Potevo stare cinque anni a Torino e ci saremmo tolti belle soddisfazioni. Eppure fu una mia scelta che però non rifarei.
"Le grandi squadre hanno sempre avuto un uomo d’ordine a centrocampo fondamentale per centrare il successo finale: Pirlo con la nazionale, Matteoli nell’Inter dei record, lei con il Napoli di Maratona, al Toro chi è la sua controfigura ?
"Non sta a me dirlo. L’uomo d’ordine è fondamentale. Il Torino può pensare di prenderne uno, Ardito e De Ascentis sono ottimi giocatori ma più portati all’interdizione. Con Gallo il pacchetto mi pare completo.
"Chi sarà la giovane sorpresa del prossimo torneo ?
"Bella domanda. Ci sono molti giovani interessanti, ma voglio prima valutare il lavoro in fase di campagna acquisti delle società che stanno tornando a investire sui giovani saccheggiando i settori giovanili italiani e non più all’estero. Per cui aspettiamo.
"Al Mondiale chi l’ha sorpresa di più ?
"Mi sarebbe piaciuto di vedere di più Messi, mentre Cristiano Ronaldo, bizzoso e particolare, ha confermato un talento purissimo con personalità e iniziativa fuori dal comune.
"Per finire che ricordo ha dell’esperienza al Torino ?
"Eccellente dal punto di vista umano e professionale. Ogni volta che torno in città il calore dei tifosi è commovente. Si ricordano ancora di me sia a livello professionale che umano e di conseguenza tutto è stato bellissimo, anche per la mia famiglia
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