di Alessandro Salvatico
interviste
Sartori: ‘Gara vitale anche per il Chievo’
di Alessandro Salvatico
Subito dopo la fine della sessione di trattative, e alla vigilia di Torino-Chievo, abbiamo parlato con Giovanni Sartori, che è uomo di mercato...
Subito dopo la fine della sessione di trattative, e alla vigilia di Torino-Chievo, abbiamo parlato con Giovanni Sartori, che è uomo di mercato nonchè dirigente della prossima avversaria granata; nessuno più qualificato di lui, dunque, per fare il punto della situazione tanto per quanto concerne gli acquisti (o i mancati acquisti) tanto per ciò che riguarda la prossima, vitale partita di campionato.Giovanni Sartori, domenica una sfida fondamentale.E' evidente, l'importanza della partita, è sotto gli occhi di tutti. Importanza grande in un senso se si vincesse, e in un altro se si perdesse o si pareggiasse.Quindi il Chievo prenderebbe come una sconfitta un eventuale pari?No, non voglio dire questo; anzi, potrebbe anche soddisfarci, un pareggio in trasferta. Ma è il risultato che le nostre dirette avversarie sperano. Chi vince può rimanere attaccato a quelle sopra, chi perde rimane staccato...non voglio dire definitivamente, ma certo diventerebbe tremendamente ardua. Non dico che il Chievo non si accontenta di un pareggio, ma se accadesse le altre farebbero festa: perchè ora è un mini-campionato quello che stiamo giocando, limitato a 4 o 5 squadre.Non crede, dunque, nella possibilità di risucchiare altre formazioni, come Sampdoria, Udinese...Credo che siano abbastanza fuori dalla zona calda, ormai. Poi certo, tutto può accadere; ne abbiamo avuto un esempio sotto gli occhi qui, a Verona, dove l'altra squadra lottava con noi per andare in Europa, e poi... O il Cagliari l'anno scorso in senso opposto, o altri. Ma non è certo su esempi estremi che ci si può basare.Il Chievo è una delle squadre più in forma del campionato.Sicuramente stiamo recuperando. Ritrovando condizione fisica, e mentalmente siamo rinfrancati da questi cinque risultati utili consecutivi; stiamo abbastanza bene.Direttore, si è chiuso il mercato; vi siete rinforzati? E in che misura?Il nostro mercato era mirato all'acquisto di una punta, essenzialmente, per tentare di ovviare alla nostra difficoltà nel realizzare. E' arrivato Makinwa, è leggermente indietro di condizione perchè a Roma non giocava o giocava poco, ma è normale; e poi sono arrivati due elementi a completamento di alcune carenze di rosa, ci serviva un terzino destro e ci serviva un rifinitore, sono arrivati Sardo e Colucci. Un mercato di completamento, come è quello di Gennaio.Sembra non piaccia a nessuno, questa sessione invernale...A tanti invece piace, ma forse è vero, sarebbe meglio farlo magari di 15 giorni, dall'1 al 15... Tanti vorrebbero fare di più; ma è il peggior mercato, quello di Gennaio, perchè o spendi dei bei soldi, e non ce ne sono, o cerchi di prendere dei giocatori che però gli altri non ti vogliono dare. Io credo che il vero utilizzo del mercato sia quello dello sfoltimento. Perchè altro non si riesce: noi avevamo 4 o 5 obiettivi, in verità, e non sono arrivati. Così come credo ne avesse il Torino, così come ne aveva la Reggina, ad esempio.
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di Alessandro Salvatico
Subito dopo la fine della sessione di trattative, e alla vigilia di Torino-Chievo, abbiamo parlato con Giovanni Sartori, che è uomo di mercato...
Subito dopo la fine della sessione di trattative, e alla vigilia di Torino-Chievo, abbiamo parlato con Giovanni Sartori, che è uomo di mercato nonchè dirigente della prossima avversaria granata; nessuno più qualificato di lui, dunque, per fare il punto della situazione tanto per quanto concerne gli acquisti (o i mancati acquisti) tanto per ciò che riguarda la prossima, vitale partita di campionato.Giovanni Sartori, domenica una sfida fondamentale.E' evidente, l'importanza della partita, è sotto gli occhi di tutti. Importanza grande in un senso se si vincesse, e in un altro se si perdesse o si pareggiasse.Quindi il Chievo prenderebbe come una sconfitta un eventuale pari?No, non voglio dire questo; anzi, potrebbe anche soddisfarci, un pareggio in trasferta. Ma è il risultato che le nostre dirette avversarie sperano. Chi vince può rimanere attaccato a quelle sopra, chi perde rimane staccato...non voglio dire definitivamente, ma certo diventerebbe tremendamente ardua. Non dico che il Chievo non si accontenta di un pareggio, ma se accadesse le altre farebbero festa: perchè ora è un mini-campionato quello che stiamo giocando, limitato a 4 o 5 squadre.Non crede, dunque, nella possibilità di risucchiare altre formazioni, come Sampdoria, Udinese...Credo che siano abbastanza fuori dalla zona calda, ormai. Poi certo, tutto può accadere; ne abbiamo avuto un esempio sotto gli occhi qui, a Verona, dove l'altra squadra lottava con noi per andare in Europa, e poi... O il Cagliari l'anno scorso in senso opposto, o altri. Ma non è certo su esempi estremi che ci si può basare.Il Chievo è una delle squadre più in forma del campionato.Sicuramente stiamo recuperando. Ritrovando condizione fisica, e mentalmente siamo rinfrancati da questi cinque risultati utili consecutivi; stiamo abbastanza bene.Direttore, si è chiuso il mercato; vi siete rinforzati? E in che misura?Il nostro mercato era mirato all'acquisto di una punta, essenzialmente, per tentare di ovviare alla nostra difficoltà nel realizzare. E' arrivato Makinwa, è leggermente indietro di condizione perchè a Roma non giocava o giocava poco, ma è normale; e poi sono arrivati due elementi a completamento di alcune carenze di rosa, ci serviva un terzino destro e ci serviva un rifinitore, sono arrivati Sardo e Colucci. Un mercato di completamento, come è quello di Gennaio.Sembra non piaccia a nessuno, questa sessione invernale...A tanti invece piace, ma forse è vero, sarebbe meglio farlo magari di 15 giorni, dall'1 al 15... Tanti vorrebbero fare di più; ma è il peggior mercato, quello di Gennaio, perchè o spendi dei bei soldi, e non ce ne sono, o cerchi di prendere dei giocatori che però gli altri non ti vogliono dare. Io credo che il vero utilizzo del mercato sia quello dello sfoltimento. Perchè altro non si riesce: noi avevamo 4 o 5 obiettivi, in verità, e non sono arrivati. Così come credo ne avesse il Torino, così come ne aveva la Reggina, ad esempio.
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