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”Serve personalità al Toro. Bianchi da tenere”

di Gianluca Sacchetto - Con 23 reti realizzate con la maglia del Cittadella ha regalato alla società veneta la salvezza e vinto il titolo di capocannoniere. Una stagione esaltante per Federico Piovaccari, il cui...

Redazione Toro News

di Gianluca Sacchetto - Con 23 reti realizzate con la maglia del Cittadella ha regalato alla società veneta la salvezza e vinto il titolo di capocannoniere. Una stagione esaltante per Federico Piovaccari, il cui cartellino è a metà tra il Cittadella stesso ed il Ravenna, anche se il suo futuro è certamente altrove. In B c’è soprattutto la Sampdoria che lo segue con interesse, ma anche nella massima serie non mancano le offerte per l’attaccante, Novara su tutte. In esclusiva per Toro News lo abbiamo contattato per parlare di passato e futuro personale, ma anche di Toro.

Ciao Federico, partiamo dalla stagione terminata. Positiva per il Cittadella ma strepitosa per te, con il titolo di capocannoniere della serie B.“Come ho sempre detto, l’obiettivo primario era quello di conquistare la salvezza con il Cittadella e per fortuna l’abbiamo raggiunto. Per quanto riguarda il titolo di capocannoniere, all’inizio era quasi insperato, poi con il passare delle giornate ho mantenuto una buona media realizzativa e sono riuscito a centrare questo grande obiettivo personale. Sono molto contento”.

Se dovessi indicare tre nomi di giocatori che ti hanno impressionato più di altri nell’ultimo campionato?“Essendo attaccante, faccio nomi di tre punte. E dico Bertani, che ha disputato un grandissimo campionato nonostante non avesse mai giocato a questi livelli. Poteva essere una sorta di sconosciuto. Poi Cacia, che è tornato quello che era dopo due anni non positivi, ed infine Ebagua, giocatore che si è comportato benissimo con la maglia del Varese”.

Collegandoci proprio ad Ebagua, il Torino ha puntato su di lui per la prossima stagione. Come giudichi la scelta e come ti spieghi il fatto che molti giocatori una volta arrivati in maglia granata non riescano più a raggiungere i livelli precedenti?“Ebagua è un grande acquisto per il Torino. Poi, certamente, l’aspetto mentale è fondamentale quando passi da una piazza più o meno tranquilla come quella di Varese a quella di Torino, dove sei obbligato a vincere. Il problema è essere pronti a sopportare le pressioni, non bisogna abbattersi alle prime difficoltà e ai primi fischi. Se non si ha la personalità diventa difficile diventare giocatori di un certo livello”.

Riguardo Bianchi, invece, ritieni condivisibile una sua eventuale cessione oppure credi che il Toro debba ancora ripartire dal suo capitano?“Bianchi è la bandiera del Toro e se la società deciderà di privarsene a mio modo di vedere farà una scelta sbagliata. Se vuole vincere, Bianchi deve essere la prima scelta, anche perchè non sarà facile trovare qualcuno in grado di sostituirlo”.

Infine, parlando del tuo futuro. Vedi più la serie A o la Sampdoria, che ti segue con grande interesse?“Per me è difficile scegliere, si tratta di ipotesi diverse ma allo stesso tempo molto affascinanti. La serie A è l’obiettivo che penso di essermi guadagnato sul campo, vedremo quel che verrà. Aspetto, intanto, la risoluzione della comproprietà tra Cittadella e Ravenna”.

Qual è la situazione al momento in merito a ciò?“Il mio procuratore mi ha detto che dovrebbero trovare un accordo senza arrivare alle buste, visti anche i buoni rapporti tra le due società. È anche vero, però, che non si possono escludere totalmente le buste, visto che manca ormai poco alla scadenza”.