E’ un tifoso caldo e appassionato quanto nel suo lavoro quotidiano è esperto e attento a ricercare e valorizzare le eccellenze latenti nel mondo della tecnologia. Roberto “Bob” Borri è direttore dell’area ricerca e sviluppo del “CSP innovazione nelle ICT” acronimo di Centro Supercalcolo Piemonte che da fine anni ’90 è stato rifondato per fare innovazione e ricerca nell’innovazione tecnologica. “Siamo un centro per l’applicazione della ricerca e il trasferimento tecnologico alle strutture della pubblica amministrazione e alle piccole e medie imprese per tutte le tecnologie riguardanti i nuovi strumenti”, spiega. Una piccola struttura di eccellenza dislocata fra Villa Gualino e l’Environment Park di via Livorno.
interviste
‘Toro, fuori il carattere’
E’ un tifoso caldo e appassionato quanto nel suo lavoro quotidiano è esperto e attento a ricercare e valorizzare le eccellenze latenti nel mondo della tecnologia. Roberto “Bob” Borri è direttore dell’area...
Borri, che ne pensa dell’avvio di stagione ?
Premesso che sono un tifoso profano e da curva, per cui non sono assolutamente un esperto del ramo, mi pare che siamo alle solite. Siamo tornati all’antico con il vecchio sistema di avere allenatori e portieri non all’altezza. Rispetto all’impostazione naturale data l’anno scorso, non è stata premiata la squadra che vince e migliorata, ma è stata disarticolata cercando il nome a effetto più che la sostanza. I risultati per ora sono sotto gli occhi di tutti.
Sbagliato quindi cacciare De Biasi?
Di più, è stata una follia, soprattutto per i modi e i tempi. Personalmente tengo molto ai modi con cui ci si comporta e De Biasi, per gli straordinari risultati portati l’anno scorso, aveva bisogno di una verifica sul campo. Poi è chiaro che tutti i progetti sono soggetti a verifica in corso d’opera e il finanziatore ha il diritto di porre rimedi là dove occorre, ma in un altro modo. E poi in questo caso si è fatta una scelta di nome, sia nel portiere che nel mister.
Ovvero ?
Secondo me Zaccheroni non è da Toro. Per me lo sono gente come Camolese, oppure un giovane che ha voglia di lavorare con spirito di sacrificio, umiltà e riscoprendo i valori tipici del Toro che erano emersi alla grande nella finale con il Mantova, dove si era visto di nuovo lo spirito autentico dei granata contrapposto alla logica del calcio moderno.
Non è un po’ presto per mettere alla gogna il mister ?
Ripeto: sono un profano, un tifoso sanguigno da curva. Mi sembra che sia un altro di quelli che si porta dietro la sua squadretta. Certo lo facciamo tutti quando ci si muove in ambito lavorativo, e lo aveva fatto anche De Biasi. Bisogna vedere come si inseriscono i nuovi. Fino a questo momento mi pare che due anni di imprese, soprattutto l’ultimo, siano stati rovinati da una campagna acquisti non consona, dove si è privilegiato più il marketing che la sostanza.
Chi salva dei nuovi ?
I riscattati, con Lazetic, Stellone, Abbruscato e Rosina in primis che può essere il simbolo e la rivelazione del Toro. Poi devo salvare Barone che non è partito benissimo, però ha le credenziali e le potenzialità per fare bene.
Dove può arrivare questo Toro ?
Se riacquista lo spirito giusto è da sesto, settimo posto.
Con quale ricetta ?
L’unica cosa che deve fare è scendere in campo per vincere sempre e comunque contro chiunque, non ci si può accontentare del pareggio per muovere la classifica. Probabilmente, come da tradizione, giocheremo meglio con il Milan che con la Reggina. E poi occorre puntare a reggere e giocare per 90 minuti e non per 25, quindi serve molta rieducazione fisico-atletica.
Sbagliata quindi la preparazione ?
Non sono un esperto e non posso parlare di cose che richiedono una presenza assidua al campo.
Come applica nel suo quotidiano la filosofia del Toro ?
Cerco di fare le cose impossibili partendo dal basso, con grande umiltà ma senza rinunciare ai sogni e senza preoccuparmi dell’impossibilità dell’obiettivo, ma puntando sullo spirito del collettivo e a creare un ambiente di lavoro con i giovani, cercando di valorizzare gli entusiasmi e le eccellenze di ognuno per farlo rendere al meglio.
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