di Roberto Maccario - Il mercato granata sta vivendo ore frenetiche e pochi minuti fa il diesse Petrachi ha messo a segno il terzo colo della settimana: Giuseppe Vives, regista del Lecce eletto come miglior centrocampista della serie B nel campionato 2009/2010. Per approfondire le caratteristiche di questo calciatore abbiamo contattato un opinionista d’eccezione, Luigi De Canio, suo allenatore per due stagioni in Salento.
interviste
”Vives? Ottima scelta”
di Roberto Maccario - Il mercato granata sta vivendo ore frenetiche e pochi minuti fa il diesse Petrachi ha messo a segno il terzo colo della settimana: Giuseppe Vives, regista del Lecce eletto come miglior centrocampista della...
Buongiorno Mister, ci descriva questo nuovo giocatore.È un elemento polivalente, dotato nello stesso tempo di grande rendimento fisico e di buona qualità; può collocarsi in tutte le zone del centrocampo ed inoltre, cosa importante, è una persona molto affidabile sotto l’aspetto caratteriale.
Si tratta di un giocatore non più giovanissimo, a volte però, specialmente nella serie cadetta, l’ esperienza può essere un vantaggio.Sicuramente; inoltre si tratta di un mediano di grande affidabilità, nel pieno della sua maturità fisica e calcistica e con tanto entusiasmo: Petrachi e Ventura hanno fatto un’ottima scelta.
Con lui, Iori e Basha, il centrocampo granata può definirsi completo?Senza dubbio si tratta di tre giocatori di valore e poi, se Petrachi e Ventura li hanno scelti, avranno avuto i loro buoni motivi.
Lei conosce bene il campionato di serie BWIN avendolo anche vinto con il Lecce due anni fa, può farci un pronostico?Sarebbe facile dire Torino e Sampdoria ma questo torneo riserva sempre sorprese, basti vedere il Cittadella due anni fa o Varese, Padova e Novara l’anno scorso. E’ una realtà dove contano tanti fattori, da quelli psicologici a quelli fisici, inoltre anche la fortuna gioca la sua parte.
Si dice che negli ultimi anni il livello del campionato cadetto sia calato, lei cosa ne pensa?Penso che siano stupidaggini: è un campionato bellissimo dove si trova tanta grinta ma anche tanta tecnica e dove ogni anno esplodono giovani di valore; giusto per fare qualche nome nell’ultima stagione si sono messi in mostra El Shaarawy, Forestieri e Fabbrini.
Lei ha allenato anche in Championship, la seconda serie inglese, quali differenze ci sono?E’ quasi impossibile fare un confronto perché quello che cambia è proprio il modo di intendere questo sport, ci sono due concezioni del calcio totalmente differenti.
Progetti o idee per il suo futuro?Fare l’allenatore.
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