interviste

”Volevamo 3000 biglietti”

di Davide Agazzi - Partito con l'obiettivo di una salvezza tranquilla, il Padova del presidente Cestaro si ritrova a lottare per la zona play-off. Una buona squadra, un allenatore emergente ed un direttore sportivo di lunga...

Redazione Toro News

di Davide Agazzi - Partito con l'obiettivo di una salvezza tranquilla, il Padova del presidente Cestaro si ritrova a lottare per la zona play-off. Una buona squadra, un allenatore emergente ed un direttore sportivo di lunga esperienza. Il Padova però non è solo questo. Dietro le quinte di questa stagione straordinaria, c'è l'opera di Gianluca Sottovia, amministratore delegato, in Veneto da ormai tre anni. Intervistato, in esclusiva per Toro News, ci racconta le sue sensazioni in vista della partita di domenica, evocando la sua prima vittoria con il Padova: la vittoria play-off contro la Pro Patria di Franco Lerda.

Partiamo dal problema che ha maggiormente infastidito i tifosi del Padova: la questione biglietti. Voi come l'avete presa?Sinceramente ci siamo rimasti male. Dopo la vittoria con il Livorno, diventando quella di domenica una partita fondamentale, abbiamo chiesto subito la disponibilità per 3000 biglietti. Il prefetto ci ha risposto che il settore ospiti del Torino è di circa 1500 posti e che altre zone dello stadio sono esaurite da abbonati granata. E' un vero peccato, basti pensare che l'anno scorso, per la finale play-out avevamo portato a Trieste 2800 persone.

Già, la finale play-out. Come si passa, in un anno, dalle stalle alle stelle?Guardi, io sono a Padova da ormai tre anni. Nel mio primo anno, abbiamo ottenuto la vittoria play-off, in Lega Pro, contro la Pro Patria di Franco Lerda. L'anno scorso, abbiamo sofferto tanto, ma alla fine sono emersi i veri valori di questa squadra, giocando una grande partita a Trieste. Quest'anno, con il direttore Foschi, abbiamo costruito un'ottima squadra, ma non ci aspettavamo di arrivare così in alto.

Siete partiti con Calori ed una squadra che ruotava intorno a Succi, ora finite l'anno con Dal Canto ed un'incredibile spirito di squadra. Cosa è cambiato?Si, ad inizio anno, molto girava intorno a Succi, che ancora oggi, nonostante l'infortunio di sei mesi, è a pochi gol da Piovaccari. Calori aveva fatto bene, ma l'arrivo di Dal Canto è stato molto importante. E' stata l'ennesima scommessa vinta da Foschi, che ha voluto puntare su un allenatore emergente. Ha unito lo spogliatoio, facendo giocare bene la squadra. E' autore di un vero miracolo.

Domenica, il Toro si gioca l'obiettivo minimo, il Padova un sogno a cui credevano in pochi.Noi siamo partiti con l'obiettivo di una salvezza tranquilla. Volevamo toglierci qualche soddisfazione ed evitare le sofferenze della scorsa stagione, ma non potevamo pensare di arrivare a questo punto. Il Toro ha un organico forte, ma il campionato di Serie B è sempre pieno di imprevisti.

Con tutti gli scongiuri del caso, in caso di play-off, chi bisogna temere di più?Credo che il Torino sia la squadra favorita. Hanno maggiore blasone ed un organico molto forte. La Reggina, nonostante un organico non eccezionale, può contare sull'esperienza della famiglia Foti, abituata a queste situazioni. La vera mina vagante sarà il Varese, una squadra davvero incredibile per unione e spirito di gruppo.

Infine, qualche battuta sul mercato che sarà. El Shaarawi, Ardemagni e De Paula, che fine faranno?Il primo lo abbiamo preso in prestito dal Genoa con diritto di riscatto della comproprietà. E' un campione, un predestinato e non deve sbagliare il suo percorso. Quest'anno si è affermato e speriamo possa rimanere ancora con noi il prossimo anno. Con Preziosi abbiamo degli ottimi rapporti. Gli altri due sono arrivati a gennaio, anche loro in prestito. Hanno fatto benissimo e hanno avuto il merito di sapersi subito adattare a questa realtà. Non abbiamo ancora parlato con le società, aspetteremo la fine del campionato.