Sono passati 43 anni dalla morte di Giorgio Ferrini, figura facente parte a tutti gli effetti del “pantheon” granata. Capitano del Torino per eccellenza, col Torino ha raccolto 443 presenze dal 1959 al 1975. Poco dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, divenne il vice di Gigi Radice con il quale guidò il Torino alla conquista dello Scudetto nel 1976. Poche settimane dopo – era il 25 agosto – fu colpito da emorragia cerebrale. Dopo un’iniziale ripresa, ne ebbe un’altra il 18 ottobre per poi spirare l’8 novembre 1976.
Ferrini, che raccolse anche sette presenze in Nazionale, rimane icona del Torino per le doti di uomo mai domo e integerrimo. Le sue gesta sono e restano di esempio per tutti coloro che vestono oggi la maglia granata.
Oggi Ferrini non troverebbe posto nella società Torino FC, non conforme allo spirito e alle intenzioni del presidente. “Quelli di adesso”, il Capitano non dovrebbero nemmeno nominarlo, per decenza.
Il titolo dell’articolo riassume il pensiero di ogni Granata. Non servono altre parole perché scadrebbero nella retorica e un Uomo come Ferrini non le avrebbe gradite. Poche parole, lo sguardo paterno per i compagni e quello feroce per gli avversari, non certo perchè non fosse buono ma, solo perchè Lui era il Toro ed il Toro era Lui.
Si vero, lui per primo avrebbe rifuggito ogni forma di retorica. Ma fammi aggiungere, quanto ci mancano figure come queste all’interno del club. Ma spero che un giorno il vento rigiri …
Sei il Capitano del Toro, per sempre. L’Emblema del Cuore Granata, della Pelle Granata, del Tremendismo. Del superare i propri limiti contro tutto e tutti.
Sei tutto quello che noi del Toro vogliamo, che vediamo oramai sempre meno ma che non smettiamo mai di sperare di vedere perchè è quello che ci fa godere e ci rende felici come e più di una vittoria.
Nessuno come TE potrebbe potrebbe essere affiancato ai GRANDI del GRANDE TORINO.
intervento di gould da incorniciare
Era il “Giorgio” che avrebbe dovuto prendere a esempio Mazzarri. E invece, giammai. Sottovalutato ancora oggi, si è preferito il Giorgio sbagliato.
Te ne andavi il giorno in cui nascevo…era destino che diventassi del TORO…FV❤️G
Ciao Capitano
Quindi da quando sei nato hai iniziato a portare sfiga al Toro?
Mi farò una grattatina!
… Scherzo, ovviamente.
FVCG
Ciao Capitano.
Giorgio Ferrini. Emblema di un Toro che non c’è più, nonché di un calcio che non c’è più.
In un periodo in cui in Italia prende sempre più piede il wrestling, è facile capirne le ragioni. Che cosa centra col calcio? Centra eccome.
Il wrestling è un grosso spettacolo condotto da seri professionisti, pensato e sceneggiato. Il risultato dell’incontro, della stagione è stabilito dalle federazioni, ma questo è noto, normale, chi guarda lo spettacolo lo sa.
Nel calcio, sostanzialmente, sta accadendo la stessa roba.
La differenza? Che gli spettatori ne sono allegramente inconsapevoli. In teoria.
E attenzione, perché non sto millantando nulla. È sufficiente andare a vedere l’andamento degli ultimi 10 anni nei vari campionati, italiano, francese, spagnolo;
come si comportano le federazioni, la Uefa, cosa sanzionano e cosa no, come agiscono gli arbitri, i giornalisti, i telecronisti.
In Inghilterra è diverso.
Perché il calcio è roba loro, e si capisce perché.
Cosa centra Ferrini con tutto questo ragionamento? Tantissimo.
Perché Ferrini è il riassunto di quello che voglio ricordare, di come il calcio e soprattutto il toro dovrebbe essere.
Ciao Capitano.