mondo granata

A Gozzano un tifo romantico

A Gozzano c’è il Toro Club Lago d’Orta, una perla d’acqua con l’isola di San Giulio in mezzo come prezioso diamante. La sede è il ristorante “trattoria Valsesiana” il...

Ermanno Eandi

A Gozzano c’è il Toro Club Lago d’Orta, una perla d’acqua con l’isola di San Giulio in mezzo come prezioso diamante. La sede è il ristorante “trattoria Valsesiana” il proprietario del locale, Franco Bracchi, è anche il presidente. La sua storia profuma di magìa e di dolore: “A tre anni persi un occhio, soffrii molto, mi portarono a Torino in ospedale. Quando mi dimisero mio zio mi portò a Superga, vidi la Basilica, la lapide degli Invincibili”. Lo zio lo strinse forte, lo abbracciò e disse al piccolo Franco: “Tu da oggi, sarai un tifoso del Toro”, e così è stato. Mentre racconta la sua storia, il nostro eroe ha la pelle d’oca e una lacrima gli inumidisce gli occhi. “Ringrazio mio zio per avermi donato la fede granata”. Poi pensa alla sua vita: “Da piccolo quando mi dicevano vuoi più bene al Toro o alla mamma, io dicevo il Torino. Il Toro è nel mio DNA. Il mio più bel ricordo è lo scudetto del 1976 e la fantastica ed incredibile promozione di quest’anno. In più la festa questa volta è duplice, i gobbi che ci hanno sempre calpestato, sono in B e noi in A. Stupendo! È come avere vinto due scudetti.”

Quali sono le caratteristiche dei soci del club del Lago D’Orta?“Il club è nato 1990, attualmente i soci sono un centinaio, per le trasferte ci appoggiamo al Toro Club di San Maurizio D’Opaglio. Io voglio gente che inciti sempre i nostri calciatori, che non dicano parolacce, che non insultino mai nessuno, non si può insultare chi gioca con la maglia del Toro. Deve comportarsi bene, andare in giro per l’Italia sempre a testa alta, non fare casino e amare solo il Toro”.Lei è proprietario di un ristorante tipico, che menù consiglierebbe ad un tifoso granata?“Sicuramente un bel salamino della duja nostrano sotto grasso, un bel risotto con i funghi, un buon pollo, roba naturale come siamo naturali noi”Come ha vissuto la promozione di quest’anno?“L’ultima partita quando l’arbitro ha fischiato mi sono messo a piangere di gioia, è stata una emozione fortissima. Pensare che un anno fa non avevamo nemmeno le maglie, stavamo per sparire, adesso mi vengono i brividi”Felice e granatissimo è Simone, il figlio, ha 20 anni, ama il Toro ed ha fatto il volontario a Macugnaga nel ritiro granata: "Il Toro per me è una passione è uno stile di vita lo scegli quando sei piccolo e te lo porti avanti tutta la vita. Non ho mai visto vincere nulla, ma la mia vera vittoria è essere granata!". Una famiglia, una trattoria, il Toro: un affresco di fede, che si specchia romanticamente sul lago.