"Esattamente quarant'anni fa al Comunale si giocava Juventus-Torino, partita non certo esaltante sul piano dei gol ma pur sempre un derby, durante la quale esordiva in granata Antonio Pigino. Ricordato più per il suo apporto dopo aver appeso le scarpe al chiodo che non da calciatore, l'ex portiere del Toro non ha mai trovato molto spazio in quella che da sempre è la sua squadra del cuore. Per riuscire a farne parte, fece tutto il possibile: si dice che abbia inviato numerose lettere alla società per poter disputare un provino al Filadelfia. Il suo sogno si realizzò proprio in quel lontano derby del 1974.
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Antonio Pigino, quarantanni fa il suo esordio proprio in un derby
Figurine/ Era l'8 dicembre 1974 quando Antonio Pigino esordì nel Toro, in un derby. Il suo apporto fu fondamentale specialmente da allenatore e come responsabile tecnico nelle...
"L'ESORDIO - Nella stagione precedente a quella del suo esordio, Pigino approdò in granata come terzo portiere dietro a Castellini e Sattolo. Il '74, però, fu il suo anno più fortunato con la maglia del Toro. Salito nelle gerarchie a secondo del Giaguaro, complice un infortunio di quest'ultimo, riuscì a collezionare qualche presenza, sei in tutto (con cinque gol subiti). Durante quel derby, appunto, riuscì a mantenere la porta inviolata. Il risultato finale fu uno 0-0 senza troppe emozioni, dove l'undici di Edmondo Fabbri riuscì a fermare la Juventus futura vincitrice del campionato (nel derby di ritorno, di fronte a circa 60mila spettatori, i granata si imposero 3-2). Il Toro avrebbe concluso quella stagione con un sesto posto, preludio per il riscatto dell'anno successivo, quando lo scudetto tornò a colorarsi di granata.
"DOPO IL RITIRO - Come anticipato, l'apporto di Pigino nel Toro riguarda più gli anni successivi, da allenatore, che quelli da calciatore. Classe '51, l'ex portiere abbandonò il calcio giocato nel 1985 disputando l'ultima stagione nella Civitanovese. A partire dal '97 fece ritorno a Torino, questa volta da allenatore. Prese le redini della Primavera e gestì il settore giovanile per molti anni, ottenendo ottimi risultati e scoprendo nuovi talenti. Nel 2005 fece coppia con Zaccarelli nelle ultime partite dell'allora AC Torino. I due insieme vinsero i play-off, prima di dover assistere alla nota vicenda del fallimento. Nel vivaio granata di quegli anni si formarono futuri fuoriclasse come Sorrentino, Marchetti, Comotto, Quagliarella e molti ancora. Da responsabile tecnico e coordinatore di tutti gli allenatori del settore giovanile, venne destituito dal suo incarico da Cairo, dopo la retrocessione del 2009, vittima di un taglio nelle spese societarie.
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