Non ha mai amato eccessivamente i riflettori Claudio Sala, nato l’8 settembre di 72 anni fa, ma nessuno che abbia vissuto quei magici anni ’70 può dimenticare le sue gesta alle spalle di Gemelli del Gol Pulici e Graziani. La cosiddetta “Forbice” – appunto il posizionamento di Sala alle spalle delle due punte – fu una delle chiavi della conquista dello scudetto nel 1976, che lo resero per sempre indimenticabile agli occhi del tifoso granata. Un tifoso che, al 72esimo anniversario della sua nascita, non può che festeggiarlo con i migliori auguri.
Auguri a Claudio Sala, il poeta del gol
Figurine / Storico artefice del successo del ’76, oggi compie 72 anni
Solo perché era la Giuve ti mettevano in nazionale dopo Causio ma non avevi nulla di meno rispetto al barone, anzi!! Eri più bravo! Un abbraccio da chi ti ha sempre stimato come giocatore e uomo granata. Auguri!
Auguri campione !!!
Auguroni!!!
Immenso, un grande.
Tanti auguroni Claudio.
TVB
Grazie per tutte le emozioni che mi hai fatto vivere e grazie per la smisurata goduria dello scudetto.
Buon compleanno grande Poeta
Sei un Mito, Claudio: nessuno ti resisteva sulla fascia e chi provava a marcarti era letteralmente ubriacato dai tuoi dribbling.
E quando arrivavi direttamente, dribbling su dribbling, sulla linea laterale dell’area piccola, “poetavi” i tuoi cross nell’area, dove Pupi e Ciccio attendendevano, come Lupi Famelici, di sbranare difesa e portiere avversari.
Auguri, Claudio, Poeta del Gol.
Dio perdona, Sala no!
In effetti Claudio era la classica ala di raccordo la fascia destra era la sua zona di competenza, un giocatore in grado di saltare l’uomo e creare la classica superiorità numerica in campo, sapeva crossare benissimo oggi cosa molto rara da vedere poi in mezzo ci pensavano quei”due” a tramutare i suoi passaggi in gol….. Auguri Poeta e grazie di tutto!!!!
La solitudine dell’ala destra …
Ad ogni modo tanto auguri al Poeta !
Cosa dici? Sala giocava a destra non al centro!
Infatti. La forbice era stata un’idea, intrigante ma alla fine non felicissima, di Mondino Fabbri.
In quell’anno con Fabbri Claudio Sala giocò con il 9 sulle spalle, Graziani con il 7 e Pulici con il suo 11.
Quando arrivò Radice spostò Sala sulle fasce, non necessariamente la destra, poteva decidere lui quale impegnare. Di fatto insisteva più sulla destra perché a sinistra c’era la locomotiva ‘Faina’ Salvadori che la copriva tutta, spesso in coppia con Patrizio Sala. il ‘Poeta’ si prese la maglia numero 7, forse bofonchiando un po’ perché lui è uno da 10.
Giocatore straordinario, mai più visto nessuno con un’arte simile nel dribbling e nel cross. In particolare sono da ricordare le sue incredibili serpentine sulla linea di fondo, in cui si beveva 3 o 4 difensori e poi faceva partire cross tesissimi verso il centro dell’area, autentiche fucilate che bastava toccare per mettere in porta.
Claudio Sala fu premiato per diversi anni di fila come miglior giocatore del campionato con il celebre Guerin d’Oro, frutto non di giudizi di giornalisti opportunamente ‘orientati’ ma dato dalla somma dei voti dei 4 quotidiani sportivi – esisteva ancora il bolognese Stadio – e quelli del Guerino stesso.
Un piacere per gli occhi, un artista sublime.
Dio perdona, Sala no.
Patrizio sala sulla sinistra te lo sei inventato tu, visto che era il classico 4 che più mediano non si può, oggi in quel ruolo gioca rincon. Si giocava con il 433, che diventava 343 quando saliva salvadori sulla sinistra in fase di possesso. Una squadra molto veloce, che ci ha fatto divertire, peccato che abbia vinto troppo poco. Auguri Claudio!
Riguardati qualche vecchio match. Quando Salvadori attacca è sempre Pat Sala che va a coprire la sinistra prendendosi il tornante avversario. Sulla destra invece Santin (e poi Danova) sono molto più bloccati, liberando Claudio Sala da compiti di copertura. Che comunque faceva ugualmente un’ottima fase difensiva iniziando il pressing altissimo.