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Azionariato popolare nel calcio, qualcosa si muove: protagonista l’ass. ToroMio

Mondo Granata / L'audizione in Commissione Cultura e poi il tavolo di discussione aperto con il Movimento Cinque Stelle: il lavoro e le iniziative dell'associazione di tifosi granata potrebbero trovare sbocchi importanti

Gianluca Sartori

"Nel perseguimento dei fini ed in ossequio ai valori tutelati dall'articolo 2 della Costituzione, la Repubblica promuove, sostiene e favorisce la partecipazione, diretta o indiretta, alla proprietà del capitale sociale ed alla gestione delle compagini sportive da parte dei sostenitori delle stesse, quale forma di coesione ed aggregazione sociale, fattore di crescita individuale e collettiva ed occasione per la formazione e diffusione di un'autentica cultura sportiva". Da questa affermazione prende le mosse l'art. 1 della proposta di legge sull'azionariato popolare redatta dall'Associazione ToroMio, sodalizio che raggruppa sostenitori del Torino di diversa estrazione sociale ma tutti accomunati dall'idea di sport come fenomeno di aggregazione che deve favorire la partecipazione sociale del tifoso.

Un'idea che si è concretizzata in un articolato di legge, redatto dai professionisti del diritto che può vantare l'associazione, e che è stata in grado di ricevere le attenzioni della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati. L'associazione è infatti stata convocata in audizione a Roma lo scorso 20 aprile,  per esprimere pareri tecnici nell’ambito dell’esame delle proposte di legge in materia di proprietà e organizzazione delle società sportive professionistiche. Non solo: è stato aperto a seguito di tale audizione un vero e proprio tavolo di discussione con una rappresentanza del Movimento Cinque Stelle della Commissione, guidata dall'on. Simone Valente, che nei giorni scorsi si è recato a Torino in visita all'associazione per potersi confrontare di persona sui temi proposti: una legge sull'azionariato popolare, stando a quanto affermato dai politici pentastellati, occupa un posto di rilievo nel programma del Movimento, che si candiderà alle elezioni politiche del 2018 come possibile forza di governo del Paese.

Una proposta di legge sull'azionariato popolare era stata presentata nel 2014 da un gruppo di parlamentari della Lega Nord. "Il primo obiettivo è quello di garantire una maggiore responsabilizzazione dei tifosi", la cui generica criminalizzazione "ha comportato solo l'allontanamento di molte famiglie dagli stadi", si leggeva nell'introduzione della proposta di legge bipartisan sottoscritta da 60 deputati. Tale proposta è rimasta in stand-by sino ai recenti avvenimenti in seno alla Commissione, con il rinnovato interesse sul tema nato soprattutto dalla recente inchiesta sulle presunte infiltrazioni di cosche mafiose nella gestione dei biglietti delle partite della Juventus. In audizione a Roma, l'associazione ToroMio - convocata su segnalazione del gruppo pentastellato insieme all'omologa associazione di tifosi romanisti MyRoma; altri convitati sono stati il procuratore federale FIGC, Giuseppe Pecoraro, e il Sassuolo Calcio, che ha inviato una memoria  - ha relazionato sul tema delle proprietà delle società di calcio, dando il proprio parere sull'iniziativa di legge leghista e illustrando la propria.

Grande convergenza da parte dei proponenti e dei politici esaminanti è emersa sui principi e sui valori ispiranti della proposta, che cerca una via di risoluzione dei problemi del sistema-calcio guardando in primis ai modelli provenienti dal calcio estero, in primis in Spagna e Germania, paesi in cui l'azionariato popolare è una realtà consolidata anche e soprattutto nei club più importanti. Creare un maggior legame tra il tifoso e la società sportiva, allontanare almeno in parte le logiche economiche e commerciali dal mondo del calcio: sono questi i veri obiettivi della proposta di legge dell'associazione granata. "Il sistema-calcio è cristallizzato in una situazione di economizzazione pura, un sistema di società di capitali che rovescia del tutto l'ideale di partecipazione. Noi, cercando di ragionare sulla partecipazione, ragioniamo per applicare dei virtuosismi che possano migliorare la situazione", sono le parole del presidente di ToroMio, l'avvocato torinese Massimiliano Romiti.

Il dibattito, invece, è sorto soprattutto sul meccanismo di "incentivi" previsto dalla proposta di ToroMio, che dovrebbe indurre gli attuali detentori dei pacchetti di maggioranza delle società - qualora il progetto di legge diventasse realtà - a cedere parte delle loro quote. "Il possesso della qualifica di società assoggettata a partecipazione popolare ai sensi dell'articolo 2 costituisce titolo di poziorità e precedenza per la promozione di categoria in ambito nazionale, nonché per la partecipazione alle competizioni sportive europee, internazionali e sovranazionali", recita l'art. 6 della proposta di legge redatta da ToroMio (disponibile sul sito dell'associazione, www.toromio.net). "Aiuti fiscali da parte dello Stato nei confronti di società di calcio professionistiche, come successo in Spagna, sono stati dichiarati illeciti da alcune Corti internazionali, dunque abbiamo pensato a incentivi di carattere sportivo, ma sul punto del sistema agevolativo nei confronti delle società partecipate siamo pronti a discutere", sottolinea Romiti.

Una riforma davvero possibile per un sistema che si fonda sulle figure dei presidenti-proprietari? Il ministro dello Sport, Luca Lotti, si è recentemente espresso in merito. Forme di partecipazione popolare all'azionariato delle società sportive e prima di tutto calcistiche "potrebbero essere positive, ma non ritengo prioritario imporlo tramite un intervento normativo. Ribadisco: non credo che sia oggetto di priorità, ma si può senz'altro aprire una discussione". In ogni modo, qualcosa si sta muovendo all'interno del Parlamento, per migliorare un sistema-calcio che è tra le principali industrie del paese, e per l'Associazione ToroMio resta la soddisfazione, dopo anni di lavoro, di aver ricevuto un attestato di attenzione da parte delle istituzioni e di contribuire attivamente sul tema.