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Bearzot e Pozzo, dal Torino alla Nazionale per fare la storia del calcio italiano

Enzo Bearzot ai tempi del Torino

Figurine / 9 stagioni al Toro ed il Mundial spagnolo del 1982 il primo e 2 Coppe del Mondo consecutive il secondo rendono i tecnici indimenticabili

Redazione Toro News

Enzo Bearzot, con la sua carriera da giocatore ed allenatore, è patrimonio del calcio italiano e mondiale, non solo granata. Difensore quando era in campo, ha raccolto 251 presenze e 8 reti in maglia granata in 9 stagioni al Toro, tra massima serie e serie cadetta. Da allenatore degli Azzurri, porterà la Nazionale sul tetto del mondo al Campionato del Mondo del 1982 in Spagna (unico convocato granata Beppe Dossena, peraltro mai utilizzato dal Vecio): la partita a scopone (in coppia con Franco Causio e contro Dino Zoff ed il Presidente della Repubblica Sandro Pertini) sull'aereo che riportava la delegazione italiana in patria con la Coppa del Mondo in bella vista lo rendono una vera e propria icona pop del nostro calcio.

E' il 1954 quando il Torino ingaggia Enzo Bearzot, mediano-difensore instancabile. Bearzot è reduce da tre anni in serie cadetta a Catania e arriva in un Torino che è in piena ricostruzione dopo la tragedia di Superga. In due stagioni da titolare colleziona 65 presenze e mette a segno una rete. Poi tornerà un anno all’Inter, squadra che lo aveva lanciato nel calcio che conta, ma l’anno successivo è di nuovo in granata: in sette anni, gli ultimi della sua carriera da giocatore, collezionerà 164 presenze con 7 gol. Bearzot, che da giocatore collezionò una sola presenza in Nazionale, la allenerà dal 1975 al 1986. Dopo l'avventura Mundial nel 1982, edizione vinta dagli Azzurri che superarono in finale la Germania Ovest per 3-1, la Nazionale da lui guidata non raggiungerà più risultati esaltanti; dopo essere stato dal 2002 al 2005 presidente del Settore Tecnico della FIGC, si spegnerà il 21 dicembre del 2010 a Milano.

Egualmente importante per la storia del calcio italiano Vittorio Pozzo, che contribuì a fondare il Torino, nel quale giocò per 5 stagioni ed allenò per 10. Da tecnico della Nazionale Pozzo metterà in fila una serie di vittorie importantissima per quel periodo storico: campione del Mondo nel 1934, campione olimpico nel 1936, di nuovo campione del Mondo nel 1938 (oltre a due Coppe Internazionali, quelle del 1927-1930 e del 1933-1935).

Al momento del ritiro Pozzo era stato commissario tecnico della nazionale per 6.927 giorni: un primato battuto proprio da Bearzot. Aveva collezionato 97 panchine con la nazionale, con un totale di 65 vittorie, 17 pareggi e 15 sconfitte. La sua percentuale di vittorie è pari al 67.01% delle partite giocate: un record tra i CT azzurri. Il suo ultimo atto ufficiale, nel 1949, fu il riconoscimento dei corpi dilaniati dei calciatori del Grande Torino, suoi amici e allievi, periti il 4 maggio a Superga.